Serie A Lazio, Inzaghi: «Immobile è nato per il gol»

Il tecnico al sito dell'Uefa: «Ciro? Non conoscevo il ragazzo, la più grande sorpresa è stata questa. È diventato uno dei nostri trascinatori. Sono laziale e cerco di trasmetterlo ai miei giocatori. La caratteristica che non deve mancare alle mie squadre? Alla fine della partita devono aver tirato fuori tutto quello che avevano, il 10I»
Inzaghi 8,5 Un altro capolavoro, toglie l’imbattibilità alla Juve che durava dall’agosto 2015. La Lazio ha il pregio di non sbandare e restare in partita dopo il gol di Douglas Costa. Simone indovina ogni mossa e dopo la Supercoppa condanna in rimonta Allegri.© ANSA
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ROMA - La Lazio è lassù con le grandi del campionato. Dietro il Napoli e l'Inter. Insieme con la Juventus a quota 19 punti. In piena zona Champions League e a -5 dagli azzurri di Maurizio Sarri, capolisti della Serie A. Dopo otto giornate la squadra di Simone Inzaghi sta volando, ha già battuto Milan (4-1 all'Olimpico) e Juventus (2-1 allo Stadium) e sta facendo sognare tutti i tifosi biancocelesti.

SUPER INZAGHI - Uno degli artefici di questo autentico capolavoro è proprio il tecnico della Lazio, Inzaghi, da una vita a Roma, ormai laziale a tutti gli effetti. Al sito Uefa..com l'allenatore ha rilasciato una lunga intervista in cui spiega il suo amore per questi colori: «È un senso di appartenenza molto forte. Io sono arrivato qui che ero ragazzo, nel 1999, avevo appena compiuto 23 anni e adesso sono 19 anni che sono qui e sono laziale a tutti gli effetti. Ho due figli nati a Roma, tutti e due laziali, ed è qualcosa che ho dentro e cerco di trasmettere ai miei giocatori. Poi abbiamo la fortuna di vivere qui a Roma, abitando in centro io vivo la città: so che ci sono tanti laziali che ci vogliono bene e hanno tantissima Lazialità e tutte le volte mi dicono di ricordarlo ai ragazzi. Ma penso che non ce ne sia bisogno perché tutti hanno grande senso di appartenenza».

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IMMOBILE - In campo la Lazio sta esprimendo un gioco fantastico, di qualità ma anche di quantità. È la Lazio di Lucas Leiva, di Sergej Milinkovic-Savic, di Thomas Strakosha, ma anche e sooprattutto di Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A con 11 gol, 16 in questo avvio di stagione da favola. E proprio sul suo bomber Inzaghi non ha dubbi: «Quando Tare mi ha detto che c’era l’opportunità di prendere Immobile, gli dissi subito di farlo perché sapevo che Immobile era un attaccante nato per il gol e sapevo che avrebbe fatto gol. Non conoscevo il ragazzo, la più grande sorpresa è stata questa: ho conosciuto un ragazzo che ha dato grandissima disponibilità a tutti noi dello staff, subito si è calato benissimo nell’ambiente ed è diventato uno dei nostri trascinatori che lo scorso anno ha fatto benissimo e anche quest’anno è partito nel migliore dei modi. In un anno è difficile che uno riesca a calarsi in una realtà grande come la Lazio, lui è stato bravissimo e ora non a caso è stato nominato come uno dei nostri tre capitani, perché si è meritato di essere uno dei nostri leader per quello che fa nel quotidiano e per come lavora durante la settimana, al di là dei gol».

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DARE IL 100% - Inzaghi ha avuto soprattutto il merito di far esprimere la sua squadra al massimo. Ed è questa una delle caratteristiche più importanti dell'ex attaccante, oggi allenatore in grande ascesa: è capace di trasmettere la propria passione, i propri valori, le proprie idee al gruppo che ha a disposizione, elevando il rendimento della sua squadra ad un livello superiore: «Alla fine della partita, indipendentemente dal risultato, le mie squadre devono aver tirato fuori tutto quello che avevano, il 100%. Visto anche gli avversari che andiamo a incontrare, di altissimo livello e con rose molto più lunghe delle nostre, per noi è troppo importante cercare di mettere in campo tante altre cose. Pretendo e voglio che ogni mio giocatore dia il 100% in campo, ma penso che con questo tutte le partite per gli avversari che andremo a incontrare saranno difficili. Deve essere sempre un problema affrontare la Lazio, vogliamo far bene in tutte le partite. In questi due anni e mezzo i ragazzi sono stati meravigliosi con me, ho trovato grandissima disponibilità da parte loro sempre».

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OBIETTIVO EUROPA LEAGUE - Dopo il successo contro la Juventus la Lazio si rituffa in Europa League. La squadra di Inzaghi affronterà (giovedì prossimo alle ore 19, ndr) il Nizza in una sfida al vertice nel girone K, con biancocelesti e francesi appaiati a quota sei punti dopo due partite: «L’avevo detto il giorno del sorteggio, che avevamo preso un girone difficile. Adesso siamo partiti con due vittorie e siamo moto contenti, secondo me sono state due partite non semplici anche se magari dal risultato non sembrerebbe. Con il Vitesse abbiamo sofferto tanto, su un campo caldo, e con avversari molto bravi. La seconda partita, contro lo Zulte, è stata particolare perché avevamo lo stadio a porte chiuse. Dopo l’1-0 non siamo riusciti a fare il secondo e abbiamo sofferto un po’ nella ripresa, ma penso che volevamo partire con il piede giusto in UEFA Europa League e con queste due vittorie lo abbiamo fatto. Sfida con il Nizza decisiva per il girone? Diciamo che, avendo ottenuto due vittorie sia noi sia il Nizza, siamo partiti con il piede giusto, però penso che mancano ancora quattro partite, dodici punti: sarà tutto ancora da giocare. Normale che facendo due buone partite contro il Nizza, tutto diventerebbe più semplice, però sappiamo che loro sono una squadra forte, che doveva partecipare alla UEFA Champions League, organizzata e con ottimi elementi, tra i quali Mario Balotelli, Dante, Plea…Ha tanti giocatori di qualità e dovremo essere bravi ad affrontare nel migliore dei modi questo doppio confronto». E sulle ambizioni in Europa Inzaghi non ha dubbi: «E’ una competizione molto dispendiosa, quest’anno per noi sarà tutto più difficile perché la scorsa stagione avevamo solo una partita a settimana e la preparavamo nel migliore dei modi. Ora con la UEFA Europa League è tutto più difficile però l’abbiamo voluta con tutte le nostre forze e dunque faremo il massimo per onorarla nel migliore dei modi. Adesso abbiamo l’obiettivo di passare il primo turno, siamo a buon punto ma sappiamo di avere ancora quattro partite molto difficili da affrontare».


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