Così Sarri ha cambiato la Lazio: ecco le mosse vincenti

L’allenatore ha modificato in parte la gestione della squadra rispetto al passato. Non solo titolarissimi, ora più rotazioni e una nuova filosofia sulle sostituzioni...
Così Sarri ha cambiato la Lazio: ecco le mosse vincenti© ANSA

ROMA - Modernista e retrivo. È i l paradosso su cui Maurizio Sarri si è sempre impigliato. Modernista perché sarrista, retrivo per alcune metodiche rigorose e fuori moda calcistica. Ma il Sarri di oggi in parte è da riedizione aggiornata. Per scelta o necessità, dopo l’addio di Milinkovic e un mercato condiviso ma non condotto, nelle prime dieci giornate ha puntato su un centrocampo variabile. L’anno scorso giocavano quasi sempre Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto. Oggi giocano tutti, i minutaggi sono misurati. Il Sarri di Napoli diceva « con 18 uomini si può fare un colpo di Stato e prendere il potere » , giustificando il poco turnover. Quest’anno, dall’odissea iniziale, è riemerso sposando il turnover come mai prima e sfruttando i 5 cambi 8 volte su 10 partite, fino all’anno scorso li usava con limitazione. Il 29 giugno 2020, da allenatore della Juve, Mau diceva «i 5 cambi sono da maneggiare con cura. Un’esperienza nuova, a rischio cazzata... Ma è anche stimolante, avremo conoscenze da sfruttare negli anni successivi » . Turnover e cambi l’hanno salvato con Celtic e Atalanta. Mau, il 27 agosto, dopo due ko spiegava: «Io come organizzatore sono uno dei più forti d’Italia, come inserimento ho i tempi più lunghi d’Italia». Sarri alterna, Sarri cambia, Sarri accelera. Dev’essergli costato, ma non potendo cambiare il mondo del calcio è cambiato un po’ lui.


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Lazio, a centrocampo giocano tutti 

Turnover e cambi. E’ un altro Sarri perché l’alternanza tra giocatori è stata garantita di più di partita in partita e sfruttando le 5 sostituzioni. M au ha iniziato a cambiare dopo la sosta di settembre. Sfidata la Juve, ha affrontato l’Atletico Madrid cambiando tre uomini: dentro Patric, Pellegrini e Vecino al posto di Casale, Hysaj e Cataldi. Quattro cambi contro il Monza: ecco Hysaj, Guendouzi, Cataldi e Isaksen al posto di Pellegrini, Kamada, Vecino e Felipe Anderson. Dal Monza al Torino, quattro giorni dopo. Cinque cambi per sfidare i granata: Lazzari, Casale, Vecino, Rovella e Felipe Anderson per Hysaj, Patric, Guendouzi, Cataldi e Isaksen. Dal Toro al Milan, tutto in tre giorni. A San Siro si sono visti Hysaj, Guendouzi e Castellanos per Lazzari, Vecino e Immobile. Sarri ha rivoluzionato la Lazio contro il Celtic in Champions: Lazzari, Patric, Kamada, Vecino e Immobile per Marusic, Casale, Guendouzi, Rovella e Castellanos. Altri cinque cambi contro l’Atalanta: Marusic, Casale, Guendouzi, Rovella, Castellanos per Lazzari, Patric, Kamada, Vecino e Immobile. Le sostituzioni. Il turnover più ampio è stato concatenato ai cinque cambi. Sarri era sempre stato restio, tranne alcune eccezioni, a rivoluzionare la squadra in corsa. L’anno scorso aveva la scusa della panchina corta e meno quotata. Quest’anno, senza più scuse, si è comunque organizzato diversamente. Cinque cambi in corsa li ha fatti a Lecce, 4 con il Genoa. Cinque a Napoli, con la Juve, con l’Atletico, con il Monza, 4 con il Torino, 5 con il Milan, 5 con il Celtic, 5 con l’Atalanta. Non fa più prigionieri. 


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L'inserimento dei nuovi: Sarri ha accelerato gli esordi

Pellegrini ha dovuto attendere un mese e passa per esordire con la Lazio. Arrivato il 31 gennaio scorso, Sarri l’ha fatto debuttare il 2 aprile in campionato contro il Monza, da subentrato. Prima ancora aveva salvaguardato Casale per un mese: l’aveva lanciato a Verona l’11 settembre, la Serie A era iniziata il 14 agosto. Si sa, fa fatica Mau a inserire i difensori nel suo impianto di gioco, soprattutto se arrivano a gennaio (è il caso di Pellegrini). Quest’anno ha accelerato gli inserimenti anche se si è trattato di centrocampisti e attaccanti. Lo ha fatto per necessità, trovatosi scoperto ad inizio mercato. E anche per favorire ricambi attraverso turnover e sostituzioni. Hanno giocato tutti i nuovi acquisti ad eccezione di Sepe e Mandas, secondo e terzo portiere. Kamada ha esordito subito da titolare contro il Lecce. Guendouzi, arrivato a Roma il 31 agosto, ha esordito in corsa a Napoli il 2 settembre. Rovella avrebbe seguito lo stesso percorso se non fosse stato per lo stiramento accusato a luglio contro la Juve, ha costretto Sarri a lanciarlo solo a Torino contro la Juve (16 settembre). Castellanos è salito a due presenze da titolare su 8 partite giocate, sfruttando gli acciacchi di Ciro. Ma Sarri lo aveva lanciato sempre nei finali di ogni partita di A tranne che con il Monza. Isaksen ha esordito a Lecce, gli era stato concesso di giocare metà secondo tempo. E contro il Monza, alla quinta giornata, ha giocato titolare. Sarri ha accelerato gli inserimenti per recuperare il tempo perso dalla società in estate. In ritiro ha avuto solo Castellanos il 24 luglio e il 28 luglio sono state levate le tende.  

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ROMA - Modernista e retrivo. È i l paradosso su cui Maurizio Sarri si è sempre impigliato. Modernista perché sarrista, retrivo per alcune metodiche rigorose e fuori moda calcistica. Ma il Sarri di oggi in parte è da riedizione aggiornata. Per scelta o necessità, dopo l’addio di Milinkovic e un mercato condiviso ma non condotto, nelle prime dieci giornate ha puntato su un centrocampo variabile. L’anno scorso giocavano quasi sempre Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto. Oggi giocano tutti, i minutaggi sono misurati. Il Sarri di Napoli diceva « con 18 uomini si può fare un colpo di Stato e prendere il potere » , giustificando il poco turnover. Quest’anno, dall’odissea iniziale, è riemerso sposando il turnover come mai prima e sfruttando i 5 cambi 8 volte su 10 partite, fino all’anno scorso li usava con limitazione. Il 29 giugno 2020, da allenatore della Juve, Mau diceva «i 5 cambi sono da maneggiare con cura. Un’esperienza nuova, a rischio cazzata... Ma è anche stimolante, avremo conoscenze da sfruttare negli anni successivi » . Turnover e cambi l’hanno salvato con Celtic e Atalanta. Mau, il 27 agosto, dopo due ko spiegava: «Io come organizzatore sono uno dei più forti d’Italia, come inserimento ho i tempi più lunghi d’Italia». Sarri alterna, Sarri cambia, Sarri accelera. Dev’essergli costato, ma non potendo cambiare il mondo del calcio è cambiato un po’ lui.


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