Felipe Anderson, rinnovo in stallo: cosa può succedere adesso

I biancocelesti sono la priorità. Il prolungamento è bloccato, ci sono voci di mercato, ma la sua idea non cambia
Felipe Anderson, rinnovo in stallo: cosa può succedere adesso© LAPRESSE
Daniele Rindone 
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ROMA - Tracce, parvenze di Felipe Anderson. Le ha intraviste Sarri a Verona e non si riferiva solo all’assist servito a Zaccagni: «Mi è sembrato leggermente più vivo rispetto alle altre partite», la consolazione di Mau. E’ stato il quinto assist in campionato, nessuno della Lazio è riuscito a produrne tanti (due col Napoli, uno con Torino, Atalanta e Verona). Pur vagando da simulacro, sta cercando di essere utile. «Felipe ha sempre i soliti dati fisici degli anni scorsi, ma sembra che cominci a spegnersi come in passato, ora ha blackout più lunghi», il rimpianto di Sarri, l’uomo che più di tutti ci ha puntato, che più di tutti cerca di capirlo. Il Felipe di Verona ha permesso a Zaccagni di sbloccarsi. Ora dev’essere Pipe a scuotersi. I suoi inverni sono sempre stati lunghi, solo l’anno scorso era riuscito ad affrontarli senza sofferenza.  

Il contratto

Il crollo delle prestazioni ha inevitabilmente bloccato il rinnovo di contratto. Lotito, che si stava spingendo oltre ogni calcolo pur di blindarlo, si è ritratto e ha ritrattato alcune cifre. Il presidente era pronto a riconoscergli 3,5 milioni netti, adesso sembra che alla cifra arrivi inserendo dei bonus. Da giorni si vocifera dell’interesse della Juve per il brasiliano, in scadenza a giugno. Ovviamente a parametro zero. Felipe continua a pensare alla Lazio, aspetta di capire se la società ha ancora voglia di continuare con lui riconoscendogli il contratto fino al 2028 ipotizzato nei mesi scorsi. La sua priorità è restare a Roma. Sarri prima di Verona aveva respinto l’idea secondo cui Felipe si sarebbe eclissato di pari passo con lo stallo del rinnovo: «Penso che costante non è mai stato. L’anno scorso ha avuto un lungo periodo positivo. E’ croce e delizia, ora siamo nel periodo della croce. Contratto? Lui è un ragazzo estremamente sensibile ma non penso sia sensibile rispetto a questi aspetti materiali, lo è nelle critiche e nei rapporti. Conoscendolo direi di no». 

Il futuro

Non è più tempo di trattative e contratti a Formello. Incidono le prestazioni scadenti, i risultati altalenanti, le difficoltà di accontentare tutti. Sono tanti i giocatori che aspettano la chiamata di Lotito, promessa in caso di qualificazione in Champions. Il presidente e il diesse Fabiani tengono tutti sotto esame nella vecchia guardia. Felipe è tra questi. Investire riconoscendo un ingaggio multimilionario per tre-quattro anni li spinge a riflessioni profonde. Si sa quanto il presidente sia legato a Pipe, ma sulla scelta di confermarlo peserà il resto della stagione. L’opera di ringiovanimento potrebbe proseguire, perdere Felipe a zero significherebbe però rinunciare ai colpi che comunque garantisce, ad un giocatore che dal primo giorno di Sarri ha sempre giocato e bisognerebbe mettere nel conto l’acquisto di un sostituto. A giugno potrebbe partire anche Pedro, sarà vicino ai 37 anni, deciderà il futuro parlando con Sarri e la società. Andrebbero acquistate due ali e non è che il mercato le regali. A meno che la Lazio non decida di prendere Insigne, sempre che si svincoli dal Toronto. Ma parliamo di un giocatore di 32 anni, 33 il 4 giugno. Piace Pierotti del Colòn, argentino di 22 anni. Il sogno era Savinho del Girona, in prestito dal Troyes ma costa più di 20 milioni, è delle società che orbitano attorno al City e il Barcellona vorrebbe provare lo scippo. 


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