Lazio, luci a San Siro per Provedel: il portiere dice no agli arabi

Con l’Empoli c’è ancora Mandas ma il friulano può tornare con l’Inter: respinto l’assalto dell’Al Ittihad. I dettagli sul retroscena della Saudi League

ROMA - Avanti con Mandas. Provedel resterà in panchina anche domenica con l’Empoli: sta recuperando, non è ancora al top, qualche fastidio alla caviglia sinistra va eliminato, la sua condizione fisica viene stimata intorno al 70 per cento. Non c’è motivo di forzare considerando la risposta del greco, 22 anni, ex Ofi Creta, in crescita esponenziale. Tudor ha rinviato una valutazione ulteriore alla prossima settimana, Ivan potrebbe tornare titolare tra il 18 e il 19 maggio a San Siro contro l’Inter, penultima di campionato. Si tratta, in attesa di una decisione, di un orientamento attendibile. Il tecnico croato ritiene Provedel titolare, non ci sono retropensieri, dualismi o strani input, come stava cominciando a serpeggiare con una buona dose di fantasia. Neppure ci può essere confronto tra i due, non scherziamo.

Provedel, sogno azzurro

Mandas, per quanto promettente, ha totalizzato 8 presenze in Serie A e 3 in Coppa Italia. Ha bisogno di giocare, di crescere, anche di risolvere qualche incertezza nelle uscite in presa aerea (è abbastanza inchiodato alla linea di porta). Provedel ha 30 anni, una profonda esperienza, è stato il miglior numero uno della passata stagione in Serie A e nella transizione da Mancini ct a Spalletti è stato confermato tra le alternative di interesse azzurro a Donnarumma. Un paio di partite, a fine campionato, gli servirebbero per dare un segnale, testimoniare il suo pieno recupero, spendere le residue chances di essere convocato il 31 maggio a Coverciano. Spalletti ne chiamerà quattro: dietro Gigio e Vicario, Ivan è in corsa con Meret e Carnesecchi. Il 6 giugno resteranno in tre e voleranno in Germania per l’Europeo. Ecco perché rilanciarlo avrebbe un senso per la Lazio. E’ stato un infortunio serio, la lesione dei legamenti e della capsula articolare hanno complicato la riabilitazione. Ci voleva estrema prudenza, come sa bene Tudor. Ivan è sulla via del recupero dopo due mesi di stop.

Lazio, Provedel e Mandas: gli scenari

Fabiani lo considera un punto fermo del progetto futuro. Il mercato incombe e non sono previste sorprese, anche se nessuno è in grado di escluderle. Mandas comincia a essere più di un vice, l’Europa League nella prossima stagione o la Coppa Italia gli darebbero la possibilità di giocare qualche partita, altrimenti i suoi agenti dovranno valutare l’opportunità del prestito. Oggi è presto per immaginarlo titolare fisso alla Lazio, tra due anni chissà. Provedel, invece, potrebbe avere un certo tipo di mercato se la società (senza girarci troppo intorno) avesse bisogno di una cessione pesante per realizzare una plusvalenza e aggirare i paletti legati a stipendi e indice di liquidità. Lotito lo ha preso a 2,5 milioni e lo rivenderebbe a 25-30, cifre irragiungibili per un trentenne.


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Provedel, il retroscena sull'Arabia Saudita

Il friulano, fresco di adeguamento contrattuale, ha detto no all’Arabia Saudita. Un intermediario dell’Al Ittihad Club (dove giocano Benzema e l’ex laziale Luiz Felipe) si era fatto avanti nei mesi scorsi senza successo. Nessun contatto con l’Aston Villa, ben sistemato con il fenomeno Dibu Martinez, campione del mondo. Provedel piace (e si sapeva) allo staff di Allegri, ma non è detto che il tecnico livornese resti alla Juve, Giuntoli si è mosso per Di Gregorio del Monza, Szczesny (in scadenza 2025) e Perin non hanno intenzione di muoversi. La Signora potrebbe non intervenire, rinviando di un anno l’investimento tra i pali.


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ROMA - Avanti con Mandas. Provedel resterà in panchina anche domenica con l’Empoli: sta recuperando, non è ancora al top, qualche fastidio alla caviglia sinistra va eliminato, la sua condizione fisica viene stimata intorno al 70 per cento. Non c’è motivo di forzare considerando la risposta del greco, 22 anni, ex Ofi Creta, in crescita esponenziale. Tudor ha rinviato una valutazione ulteriore alla prossima settimana, Ivan potrebbe tornare titolare tra il 18 e il 19 maggio a San Siro contro l’Inter, penultima di campionato. Si tratta, in attesa di una decisione, di un orientamento attendibile. Il tecnico croato ritiene Provedel titolare, non ci sono retropensieri, dualismi o strani input, come stava cominciando a serpeggiare con una buona dose di fantasia. Neppure ci può essere confronto tra i due, non scherziamo.

Provedel, sogno azzurro

Mandas, per quanto promettente, ha totalizzato 8 presenze in Serie A e 3 in Coppa Italia. Ha bisogno di giocare, di crescere, anche di risolvere qualche incertezza nelle uscite in presa aerea (è abbastanza inchiodato alla linea di porta). Provedel ha 30 anni, una profonda esperienza, è stato il miglior numero uno della passata stagione in Serie A e nella transizione da Mancini ct a Spalletti è stato confermato tra le alternative di interesse azzurro a Donnarumma. Un paio di partite, a fine campionato, gli servirebbero per dare un segnale, testimoniare il suo pieno recupero, spendere le residue chances di essere convocato il 31 maggio a Coverciano. Spalletti ne chiamerà quattro: dietro Gigio e Vicario, Ivan è in corsa con Meret e Carnesecchi. Il 6 giugno resteranno in tre e voleranno in Germania per l’Europeo. Ecco perché rilanciarlo avrebbe un senso per la Lazio. E’ stato un infortunio serio, la lesione dei legamenti e della capsula articolare hanno complicato la riabilitazione. Ci voleva estrema prudenza, come sa bene Tudor. Ivan è sulla via del recupero dopo due mesi di stop.

Lazio, Provedel e Mandas: gli scenari

Fabiani lo considera un punto fermo del progetto futuro. Il mercato incombe e non sono previste sorprese, anche se nessuno è in grado di escluderle. Mandas comincia a essere più di un vice, l’Europa League nella prossima stagione o la Coppa Italia gli darebbero la possibilità di giocare qualche partita, altrimenti i suoi agenti dovranno valutare l’opportunità del prestito. Oggi è presto per immaginarlo titolare fisso alla Lazio, tra due anni chissà. Provedel, invece, potrebbe avere un certo tipo di mercato se la società (senza girarci troppo intorno) avesse bisogno di una cessione pesante per realizzare una plusvalenza e aggirare i paletti legati a stipendi e indice di liquidità. Lotito lo ha preso a 2,5 milioni e lo rivenderebbe a 25-30, cifre irragiungibili per un trentenne.


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