ROMA - La storia è lì, a pochi passi. Il Milan ci sta andando, ma a grande fatica. La trattativa tra Fininvest e la conglomerata cinese rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff è in dirittura d'arrivo. Sul fatto che l'80% delle quote rossonere saranno vendute agli investitori cinesi rappresentati dagli advisor in questione, ormai non ci sono più dubbi. Lo stesso Berlusconi ha definitivamente dato il suo ok a tutta l'operazione (che, come noto, è da 740 per l'intero pacchetto azionario rossonero), eppure si accumulano rinvii su rinvii su quella che è una trattativa in esclusiva avviata con tanto di comunicati ormai lo scorso 10 maggio.
A POCHI METRI DAL TRAGUARDO - Già, i contratti. Ormai sono quasi pronti. Restano soltanto alcuni nodi da sciogliere: il principale, riguarda proprio le cifre e l'acquisizione delle quote del Milan. Fininvest ha chiesto a Gancikoff e Galatioto garanzie su quel 20% che resterebbe da acquisire nel giro dei prossimi due anni.
LE PENALI - Come noto, sono state inserite nelle bozze dei contratti allo studio tra le parti. I cinesi garantiscono 100 milioni alla firma dell'accordo preliminare: soldi che non saranno utilizzati sul mercato, ma che varranno come anticipo sull'acquisto e a garanzia dell'operazione in attesa del closing previsto per fine settembre. Stessa cosa farà Fininvest: se dovesse mancare gli accordi presi, corrisponderà la stessa cifra oltre a restituire l'anticipo pattuito. Poi, alla firma del closing, entreranno soldi liquidi che saranno investiti a partire dal prossimo mercato di gennaio.
IL MERCATO - E' l'argomento, come logico, che, insieme ai rinvii per la firma, maggiormente agita gli animi dei tifosi. Vogliosi di tornare protagonisti sul mercato e stanchi di vedere un Milan soltanto spettatore delle altrui fortune. Il saldo negativo, la famosa cifra concordata per un mercato che sarà sempre e comunque condiviso fino alla firma del closing, è in via di definizione.
MISTERO - Continua, infine, il grande riserbo sui nomi che compongono la conglomerata cinese. La lista degli 8 investitori consegnata a Berlusconi ormai due mesi fa, molto probabilmente sarà scremata: tre, o al massimo quattro sono i nomi previsti. Sono tutte aziende importanti, come annunciato dallo stesso Berlusconi, qualcuna legata anche allo stato cinese. L'affare, insomma, si farà, manca davvero poco: al momento della firma, Fininvest, come per l'esclusiva, convocherà un cda straordinario e darà il là alla cessione del Milan. Faticosa, elaborata, molto complessa, ma mai così vicina.