Parla Berlusconi: «Ho venduto ai cinesi, una scelta dolorosa ma necessaria»

Il patron rossonero spiega la sua storica decisione di cedere il club: «Ho rinunciato a una parte del valore in cambio di investimenti per il club». Montella: «Cinesi? Vediamoli all'opera»
Parla Berlusconi: «Ho venduto ai cinesi, una scelta dolorosa ma necessaria»
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ROMA - «Una scelta dolorosa ma necessaria, nel mercato mondiale e' impossibile star dietro a queste cifre. Ho venduto per passione». Sono le prime parole di Silvio Berlusconi, riportate dall'Agi, poco dopo la firma dell'accordo preliminare con i cinesi che sancirà la storica cessione del suo Milan alla cordata capeggiata da Han Li: «Ho rinunciato ad una parte del valore purche' ci fosse l'impegno ad investire», ha spiegato a chi lo ha chiamato. La notizia che ha fatto il giro del mondo e' l'addio al Milan. Dopo trent'anni di storia. Ora a Milano, per contrastare lo strapotere della Juve, e' arrivato il momento dei cinesi. Con il placet di Berlusconi che resterà presidente onorario.

MONTELLA: «CINESI? VEDIAMO» - "Grazie a Berlusconi per quanto fatto in 30 anni al Milan, vediamo gli investitori cinesi che cosa vorranno fare". Con queste parole Vincenzo Montella, allenatore del Milan, commenta la cessione del club rossonero. Il tecnico, atterrato a Malpensa oggi pomeriggio dopo la tournée americana, predica calma sul mercato dopo l'acquisto di Gustavo Gomez: "Siamo in sintonia con Galliani - aggiunge Montella - idee chiare e condivise, dopo la tournee sono ancora più convinto di quello che ho visto, Galliani farà il possibile per migliorare la squadra". 

CAPELLO: «BERLUSCONI IL PIU' GRANDE DI TUTTI» - Soffia il vento d'oriente dalle parti di Milanello, dove stanno per sbarcare dirigenti con gli occhi a mandorla e moneta sonante. Il Milan ha cambiato padrone, intraprendendo un viaggio nel futuro fra ambizione e suggestione, ma senza rinnegare un passato di successi e soddisfazioni. Perfino Fabio Capello ammette che "Silvio Berlusconi" è stato "il più grande presidente della storia del calcio". "Nessuno è paragonabile a lui - spiega l'allenatore di quattro scudetti e una Champions in rossonero -. Mi dispiace che di recente alcuni tifosi lo abbiano contestato, perché lui ha sempre pensato al bene del Milan. A lui devo tutto e ricordo ancora quando, dopo avere portato il Milan in Coppa Uefa, venni richiamato sulla panchina della squadra".

ABATANTUONO: «GRAZIE BERLUSCONI, MA...» - Scettico Diego Abatantuono, da sempre sostenitore dei colori rossoneri. L'attore, in questo momento, si pone altri quesiti: perché "sono stati ceduti dei giocatori molto forti e ne sono arrivati altri di cui non conoscevo nemmeno il nome". "Da tifoso ringrazio Berlusconi che, per 20 anni, ci ha fatto stare bene: i ricordi e la gratitudine sono indelebili - aggiunge Abatantuono -. Ringrazio anche chi ha contribuito a fare grande il Milan, da Galliani a Sacchi, ad Ancelotti, Capello, ai giocatori. Non so se sono i giusti acquirenti per il Milan, ci sono delle sfaccettature che non conosco. In ogni caso posso dire che sono contento perché, dopo il nulla, è successo qualcosa. È come avere una tv davanti e passare dallo schermo bianco alla visione di un film". La provenienza dei soldi, le prospettive, il nome del nuovo presidente: Abatantuono si pone delle domande e trova pure delle risposte, ma i ricordi lo portano indietro. "Milan-Steaua, la vittoria della prima Coppa dei Campioni dell'era Berlusconi, resta il momento-culminante: ricordo che andammo a Barcellona in camper per la finale. E poi, vuole mettere? 20 anni di trionfi nel ventennio forse più sfigato dell'Inter. Ho conosciuto giovani interisti che si stanno riprendendo solo ora". 


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