Milan, SES conferma: «Vogliamo raggiungere il closing il prima possibile»

È andata in scena questa mattina l'assemblea dei soci del Milan, presieduta dall'Ad Galliani: «Fininvest sta valutando positivamente la possibilità di trovare un accordo con Ses per la cessione del Milan in tempi brevi»
Milan, SES conferma: «Vogliamo raggiungere il closing il prima possibile»© ANSA
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MILANO - «Nel manifestare il proprio disappunto per i ritardi nella finalizzazione del closing, dovuti a cause al di fuori del suo controllo, SES conferma di essere fortemente impegnata a continuare a lavorare con Fininvest per raggiungere il closing il prima possibile e che un dettagliato piano di investimenti è già pronto»: è quanto afferma in una nota Sino-Europe Sports, la società cinese impegnata nella complessa trattativa per l'acquisto del Milan.

La società interviene con un comunicato ufficiale sulle notizie circolate in giornata secondo cui il presidente Yonghong Li a fine anni Novanta sarebbe stato al centro di una colossale truffa ai danni di 18 mila risparmiatori. «Con riferimento alle notizie pubblicate oggi da un quotidiano italiano che riprendono un vecchio articolo cinese e riguardanti supposte pendenze passate riferite a Yonghong Li - si legge nella nota -, SES con fermezza informa che queste notizie sono completamente prive di fondamento».

L'ASSEMBLEA DEI SOCI - È durata circa mezz'ora l'assemblea dei soci del Milan, presieduta dall'ad Adriano Galliani e conclusa con la decisione di non assumere deliberazioni sull'ordine del giorno, come proposto dall'azionista di maggioranza, Fininvest, poiché non si sono create le condizioni per il closing con Sino-Europe Sports, previsto per oggi.

 Nel corso dell'assemblea ci sono stati gli interventi piuttosto polemici di quattro piccoli azionisti che hanno chiesto chiarezza a Fininvest e agli amministratori del club. 

POSSIBILE COLPO DI SCENA - Ma la trattativa con la cordata cinese potrebbe anche complicarsi e riservare colpi di scena. L'atteso comunicato con l'ufficializzazione della proroga per il closing non è ancora arrivato e alcuni rumors dicono che potrebbe non arrivare oggi. Se fosse così, dalla mezzanotte di oggi, il Milan e la cordata cinese non avrebbero più vincoli e quindi la trattativa potrebbe chiudersi.  

Le 10 domande

LE PAROLE DI GALLIANI - In apertura di Assemblea Galliani ha ufficializzato lo slittamento del closing, che "non può avere luogo in data odierna" perché "non si sono verificate le condizioni": «La proposta è di non assumere alcuna deliberazione su i punti all'ordine del giorno. Fininvest sta valutando positivamente la possibilità di trovare un accordo con Ses per la cessione del Milan in tempi brevi».

Possibili colpi di scena

IL PUNTO - Fininvest, che detiene il 99,93% del Milan ha voluto così fare il punto sulla trattativa con la cordata cinese, spiegando che "non si sono verificate le condizioni sospensive" del contratto e quindi "il closing non potrà avere luogo in data odierna come previsto". Di conseguenza l'azionista di maggioranza ha proposto di non prendere alcuna deliberazione sui punti all'ordine del giorno dell'assemblea inizialmente convocata per il passaggio di proprietà del club, quanto meno slittato visto che Ses ha chiesto a Fininvest una nuova proroga del closing di un mese in cambio di una terza caparra da 100 milioni di euro. «Per mera completezza di informazione - è la conclusione del messaggio della holding della famiglia Berlusconi -, Fininvest precisa comunque che sta valutando positivamente la possibilità di stipulare un accordo con Ses al fine di giungere alla cessione della propria partecipazione in Ac Milan in tempi brevi».

RISPOSTE AGLI AZIONISTI - «Perché mi dovrei sentire preso in giro? Non c'è niente che non funziona, la vita societaria continua tranquilla e serena: gli adempimenti Covisoc sono rispettati e gli stipendi sono pagati». Così l'ad del Milan, Adriano Galliani, ha risposto ai piccoli azionisti che in assemblea avevano sollevato dubbi e critiche sul comportamento di Fininvest nella trattativa per la cessione a Sino-Europe Sports. «Io mi occupo del Milan - ha replicato Galliani - La trattativa fra potenziali venditori e potenziali acquirenti è condotta da Fininvest con Ses. Le risposte possono darle loro, non certo l'ad del Milan: io non ho nessun titolo. Con tutta la buona volontà, non posso rispondere a chi chiede a che punto siamo, cosa succederà, quale sarà il futuro del Milan, perché non lo conosco. Se il Milan verrà o non verrà ceduto, non dipende da me». Infine, l'ad rossonero ha risposto secco all'osservazione di uno dei piccoli azionisti, secondo cui i continui rinvii della cessione del Milan sono un ostacolo per il rinnovo del contratto di Donnarumma. «Non siamo al bar - ha chiarito - Questa è un'assemblea, restiamo sull'ordine del giorno».

GLI AZIONISTI - «Non si può mantenere questa situazione di incertezza». In qualità di piccolo azionista del Milan, Giuseppe La Scala ha criticato Fininvest per la gestione della trattativa per la cessione del club ai cinesi e, al termine dell'assemblea, ha ribadito i propri dubbi, esortando anche la cordata guidata da Sino-Europe Sports a "metterci la faccia". «I cinesi avranno di sicuro un business plan: lo facciano vedere. Devono dimostrare di avere capitali anche per ripianare il prossimo bilancio che, si dice, avrà un rosso da 75 milioni di euro, per dare garanzie alle banche sui 220 milioni di euro di debiti, e poi per fare la prossima campagna acquisti, perché non possiamo continuare a batterci solo per l'Europa League», ha sottolineato La Scala, avvocato che spesso ha contestato l'operato della proprietà e della dirigenza milaniste nelle assemblee del club: «Tutte le critiche che rivolgiamo alla Fininvest sono rivolte a Berlusconi e al suo modo di fare azienda stravecchio: lui e Galliani hanno 150 anni in due e gestiscono una società calcistica in un mondo che è cambiato». Secondo La Scala, «Fininvest ha un dannato bisogno di vendere. Chi fantastica su un'operazione per il rientro di capitali, dice cose gravissime - ha aggiunto - Figurarsi se uno come Berlusconi fa rientrare soldi dall'estero sotto gli occhi di tutti. I cinesi ci sono, vogliono fare un affare prendendosi dei rischi, solo che hanno difficoltà evidenti nella raccolta dei capitali».

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