Inzaghi: «Milan, è Cutrone il vero colpo»

Al primo tentativo ha riportato il Venezia in B dopo 12 anni. Ora Superpippo è pronto per la nuova sfida E dice tutto sul boom rossonero e sulla Lazio di Simone, “il migliore”
Inzaghi: «Milan, è Cutrone il vero colpo»© LaPresse
Xavier Jacobelli
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VENEZIA - Questa mattina sul Corriere dello Sport-Stadio, Filippo Inzaghi ha parlato con Xavier Jacobelli di questo inizio di stagione nuovo e importante per Superpippo. L'alleantore del Venezia ha portato la squadra in serie B e, dopo la promozione, punta a un campionato di livello. Tanti i passaggi interessanti dell'intervista, tra questi quello in cui Inzaghi parla del "suo" Milan. Ecco un estratto.

CHE BEL MILAN. Con l’eleganza che lo contraddistingue, Inzaghi non ha mai voluto rivangare l’ultimo atto della sua esperienza rossonera. Venezia gli è servita per lenire le ferite dell’animo, mantenendo fede alle parole pronunciate l’anno scorso, quando il Corriere dello Sport-Stadio venne in Laguna per raccontare la nuova vita di Superpippo: «Sono e resterò per sempre un tifoso rossonero. Non dimentico tutto ciò che ho ricevuto dalla gente milanista». E oggi, che effetto le fa il nuovo Milan? «Mi entusiasma. E’ bello rivedere San Siro stracolmo di passione e di entusiasmo, com’è accaduto nelle prime due gare interne dei preliminari di Europa League. E’ bello rivedere i tifosi applaudire la squadra, sostenerla, incitarla, trasmetterle il calore necessario per ritornare in alto. Lanuova società ha firmato un mercato splendido: il fiore all’occhiello è Bonucci, un leader, un trascinatore, un campione che ha carisma, classe, grinta. La gente sta tornando a respirare aria di vittoria e solo chi ha giocato e ha vinto con questo club sa che cosa voglia dire. Questo campionato si annuncia più equilibrato rispetto all’ultimo». E poi c’è Cutrone...

IL PREDESTINATO. Il sorriso di Inzaghi non nasconde la soddisfazione di chi, per primo ha creduto nel ventenne attaccante, mattatore dell’estate. «Sono felice di avere avuto l’intuizione giusta. Quando allenavo la Primavera, facevo giocare Cutrone, anche se era fuori età. Nel senso che aveva due anni in meno rispetto ai compagni e agli avversari: la sua categoria erano gli Allievi, ma Patrick ha il gol nel sangue. Nessuna ne ha segnati tanti quanti lui nell’intera storia del settore giovanile rossonero: 110 reti. E vedo che non ha nessuna intenzione di fermarsi». Superpippo si illumina quando parla del nuovo gioiello milanista: «Ha grinta, umiltà, tenacia. Sa che cosa siano il sacrificio e la volontà di sfondare. Non è facile per nessuno indossare la maglia rossonera, giocare titolare a San Siro e segnare davanti a 65 mila spettatori. Cutrone può arrivare molto lontano, può conquistare la Nazionale: continui a giocare come sa, ad essere generoso e altruista, a con vivere con gli effetti di una notorietà improvvisa che, certamente, lo lusinga, ma non lo cambia né lo cambierà mai. E’ questa la sua forza. Cutrone ha in testa il gol e il Milan».

Leggi l'intervista completa sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


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