Serie A, Bonucci: «Milan, vorrei aiutarti di più. Torneremo in alto»

Il capitano: «Vedo tante analogie tra questa stagione e la mia prima alla Juventus. Sto lavorando sulla testa, dobbiamo uscire insieme da questo momento»
Serie A, Bonucci: «Milan, vorrei aiutarti di più. Torneremo in alto»© LaPresse
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MILANO - Il Milan è in crisi e Leonardo Bonucci si sente in parte responsabile di questo inizio di stagione negativo. Il capitano ne ha parlato in una lunga intervista a "Forza Milan!", la rivista ufficiale del club: "Vorrei aiutare prima me stesso e poi tutta la squadra a dare qualcosa in più e trovare il modo di darlo - ha dichiarato - Questo aspetto, in passato, mi ha portato a essere più concentrato sulle cose negative rispetto a quelle positive che potevano essere d’aiuto a me e al gruppo. Analizzo gli errori personali commessi, mi chiedo dove posso essere più incisivo, più determinato. Poi, col passare delle ore, mi faccio scivolare tutto addosso. Pero, se giochiamo la sera, dormire diventa dura...". Bonucci ha lavorato tanto sulla testa nelle ultime settimane: "lo penso che nei momenti di reale difficoltà quando ti trovi sul campo, la testa ti aiuti tanto, perché dove non ci arrivi con le gambe ci puoi arrivare col cervello. In questi mesi iniziali, ho fatto fatica da questo punto di vista perché avevo la testa impegnata da tanti pensieri e i mio livello fisico non era ottimale. Quindi, le due cose messe insieme mi hanno portato a fare delle prestazioni non consone a quelle del passato. Dopo la squalifica di due giornate (a causa dell'espulsione rimediata contro il Genoa, n.d.r.), ho lavorato sia sul fisico che sulla testa e sono riuscito a esprimermi come avrei voluto sin dall’inizio".

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COME NELLA JUVENTUS - "Vedo tante analogie tra questa stagione e la mia prima alla Juventus - ha aggiunto il capitano del Milan - il grande entusiasmo iniziale, tanti nuovi acquisti… la differenza la vedo soprattutto nella partenza: con la Juve l’inizio fu ottimo, arrivammo a dicembre nelle prime posizioni, poi da gennaio ci fu un tracollo inspiegabile. Al Milan invece abbiamo avuto difficoltà nell’amalgamare il nuovo gruppo, non era facile sicuramente ci sarebbe servita un po’ di fortuna in più. Sono però sicuro che, da questo momento in avanti, tireremo fuori il meglio da ognuno di noi e riporteremo il Milan ai livelli che gli competono". Sulle partite durante le festività natalizie: "Noi calciatori l'abbiamo voluta perché è un modo di attirare le famiglie negli stadi, di creare entusiasmo. Per me può essere una buona via da percorrere, come è stato per la Premier League, dove si gioca praticamente ogni 48 ore durante il periodo di Natale".

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L'AUGURIO PER IL 2018 - Il 2017 è stato un anno difficile per il Milan, ma anche per tutti gli italiani delusi dalla mancata qualificazione della Nazionale ai mondiali. "Spero che il 2018 sia migliore dell'anno che sta per terminare - ha spiegato Bonucci - perché ce lo meritiamo. Se lo meritano tutti quelli coinvolti nel progetto Milan, ma anche tutti gli italiani, passando al discorso Nazionale. Abbiamo vissuto un momento davvero brutto per il nostro calcio". Il difensore ha poi raccontato alcuni aspetti della sua vita privata: "Cosa mi ha dato e cosa ha tolto il calcio? Quando arrivi a certi livelli, vedi due lati della stessa medaglia. Mi ha dato tanto: era il sogno che ho rincorso fin da bambino. Una percentuale altissima di giovani in tutto il mondo vorrebbe diventare un giocatore professionista, io ho avuto questa fortuna. Sono arrivato a livelli altissimi, a esser riconosciuto per strada. E quello che più mi è stato tolto è proprio la privacy, la possibilità di far qualsiasi cosa faccia un normale uomo all'interno della famiglia, come per esempio andare al parco con i bambini o fare una passeggiata con la moglie. Sono cresciuto con dei valori, gli stessi che vorrei trasmettere ai miei figli, come il Natale che ho quasi sempre passato in famiglia".


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