Calciomercato Lazio, no al Biglia-bis. L'argentino resta al Milan

Il procuratore dell'ex capitano biancoceleste spegne sul nascere le voci riguardanti un rientro nella Capitale del proprio assistito dopo un solo anno
BIGLIA© ANSA
Giordano Grassi
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ROMA - Breve ma intensa. Così può essere descritta la suggestione di un Biglia-bis alla Lazio, perfettamente in linea con quanto stanno vivendo i tifosi della Juventus con Leonardo Bonucci. Sentimenti contrastanti, tanto a Torino, quanto nella Capitale. Ma se il centrale della Nazionale italiana si avvicina a grandi falcate ad un pronto ritorno all'ovile dopo un solo anno di esilio, altrettanto non si può dire per il centrocampista argentino, stando almeno alle parole del suo procuratore, Enzo Montepaone, in esclusiva al 'Corriere dello Sport-Stadio': «Lucas resta al Milan al 100%. Vuole fare una grande stagione in rossonero».

QUESTIONI TATTICHE - Messo da parte lo shock iniziale, dopotutto, sarebbe stato davvero difficile anche solo immaginare una tale eventualità, vuoi per la frattura avuta con tutto il popolo laziale la scorsa estate, con le tante promesse non mantenute e la telenovela sul rinnovo contrattuale dato per mesi come concluso e mai arrivato, vuoi per insormontabili equivoci tattici. Sì, perché, eliminando in partenza un'autolesionistica scelta di far fuori Lucas Leiva dal centrocampo della Lazio, proprio per far posto al cavallo di ritorno, non convincerebbe neppure un adattamento di uno dei due protagonisti nel ruolo di mezz'ala pura: con Parolo, Milinkovic e, all'occorrenza, Senad Lulic, le idee di Simone Inzaghi sono lapalissiane e non ci sarebbe mai posto, in quel ruolo, per un calciatore con caratteristiche decisamente più statiche.

RIGORE FINANZIARIO - Sarebbe stata, forse, una scelta ponderata in chiave "triplo impegno" Italia-Europa una staffetta Biglia-Leiva, senza costringere l'italo-brasiliano agli straordinari (come nella passata stagione), accumulando un minutaggio da teenager, ma anche particolarmente complicata da gestire. A tal proposito, piuttosto, va inquadrato l'acquisto di Milan Badelj, abile metronomo ormai prossimo al trasferimento nella Capitale (a parametro zero, dalla Fiorentina). Avrebbe quindi accettato, l'argentino, un ruolo da comprimario/riserva di lusso? E, soprattutto, avrebbe Lotito condotto una trattativa così onerosa per una, seppur valida, alternativa? Riacquisito il raziocinio e recuperata una respirazione regolare, alla fine della fiera non c'è da sorprendersi più di tanto. L'operazione Biglia-bis non avrebbe portato vantaggio alcuno ed avrebbe cozzato in maniera assolutamente evidente con quello che è stato il modus operandi della società biancoceleste dal 2004 ad oggi. Il folle turbinio di voci che ha scandito il ritmo della giornata di ieri rimarrà soltanto un controverso sogno di mezza estate.


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