NAPOLI - Perché, in fin dei conti, non è successo nulla: è il calcio, si vince e si perde, e dopo nove serate (otto vittorie, un pareggio) è andata male. E allora si ricomincia, tutti assieme, appassionatamente, partendo dai tremila di sabato notte (quelli che si sono dati appuntamento all’aeroporto di Capodichino per ringraziare egualmente la squadra), moltiplicandoli e ritrovandone già trentanovemila circa per lunedì prossimo, quando sarà Napoli-Milan, la sfida dei cinquantamila,
perché gli indizi lasciano supporre che si sgretoli quel muro, si vada oltre, si tenda a battere il record delle presenze o comunque ad avvicinarlo. Sarà pure questa una sfida e nella risposta di Napoli c’è un segnale incoraggiante e la conferma degli affetti lasciati dalla sconfitta con la Juventus: nessuno.
LA MEDIA. Un lunedì lavorativo non è una giornata agevole, però la prevendita va e con ritmi che spingono all’ottimismo: erano qualcosina oltre i trentacinquemila domenica sera, sono diventati già (circa) trentanovemila ora e manca ancora parecchio al fischio d’inizio, ci sono altre sette giornate piene per fare clic, andare sul sito, recarsi presso una ricevitoria.
IL RECORD. La matematica non è mai un’opinione e se a questi botteghini virtuali dell’era moderna ci andranno più o meno in tremila, quotidianamente, come accaduto ieri, rischia seriamente di saltare il primato stagionale, quello stabilito con la Roma (dopo la sconfitta di Bologna), quando al san Paolo furono 55.726 spettatori; o altrimenti potrebbe essere superata quella soglia dei 54.149, che appartiene a Napoli-Inter. E comunque sono Grandi numeri, cifre che lasciano impallidire, che sottolineano il distacco della città dalla sconfitta.
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