Napoli, Gargano core 'ngrato: «I napoletani sono maleducati e insolenti»

Il centrocampista uruguaiano parla anche dell'ex tecnico Mazzarri: «Con lui ho avuto problemi e non sono stato l'unico; una volta Lavezzi voleva picchiarlo»
Napoli, Gargano core 'ngrato: «I napoletani sono maleducati e insolenti»© Getty Images
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NAPOLI - Un Walter Gargano scatenato quello che ha parlato alla radio messicana Rg La Deportiva.

L'ex centrocampista di Napoli e Inter ha svelato alcuni particolari della sua esperienza in nerazzurro, soffermandosi sul difficile rapporto con Mazzarri: "L'Inter voleva comprarmi, ma arrivò Mazzarri e con lui non c’erano dei problemi, ma delle divergenze d’opinione. Se mi dicono che una cosa è verde, ma io la vedo nera, per me continuerà ad essere nera. Ho molto carattere, e grazie a Dio ho sempre seguito le cose che per me sono giuste. Se c’era qualcuno che non era giusto, per me era questo signore. Sono cose che succedono, non c’erano problemi tattici: pensava che bastava dirmi "devi fare così, decido io". Ok, decidi tu, ma sono io che vado in campo!".

 

MAZZARRI E LAVEZZI - Secondo il centrocampista uruguaiano lui non era l'unico ad avere problemi con il tecnico toscano: "Mazzarri ha avuto problemi anche con Lavezzi, e non è stato mai riconoscente con me: ci fu un giorno in cui il Pocho voleva picchiarlo e fui io a fermarlo! Se non ci fossi stato io… Il motivo del litigio? Perché Mazzarri voleva avere sempre l’ultima parola, aveva un carattere particolare e noi eravamo giovani e un po' ribelli. Non gli piaceva nemmeno che bevessimo il mate negli spogliatoi o che ascoltassimo la nostra musica. Sono cose caratteristiche per noi, e a lui non piacevano".

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SUI NAPOLETANI - Anche sulla gente di Napoli, che lo aveva adottato come un figlio, l'uruguaiano non pronuncia parole esattamente lusinghiere:

"Napoletani non amati al Nord? Ho due figli napoletani, e posso dire che è vero. Napoli è una città folle e realmente caotica, unica. Ammiro il modo in cui vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. Sono insolenti, maleducati. Hanno degli atteggiamenti che qui sono al contrario. Qui la gente è molto educata, ti chiede le cose dicendo per favore, se stai cenando o pranzando aspetta il momento giusto. Lì, invece, in qualsiasi momento ti assalivano gridando nella loro lingua, il napoletano, "uè, gargà, vieni qua", senza mai chiedere per favore. È unico per un calciatore, c’è una passione immensa: se le cose vanno bene non puoi uscire di casa, e se vanno male nemmeno!".

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