Napoli, Koulibaly: «Non dimenticherò mai il sostegno di questi giorni»

Il difensore senegalese racconta come ha vissuto le settimane dopo Inter-Napoli: «In questo periodo sono maturato molto»
Napoli, Koulibaly: «Non dimenticherò mai il sostegno di questi giorni»
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NAPOLI - A distanza di quasi un mese dai buu durante Inter-Napoli, Kalidou Koulibaly torna a parlare degli episodi di razzismo e dell'ondata di affetto che lo ha travolto dopo il 26 dicembre. «Ci sono state molte cose positive in questo periodo - ha spiegato il difensore sul profilo Facebook del Napoli -. La mia famiglia mi è stata vicina e questo mi ha fatto piacere. La famiglia è la cosa più importante di questo mondo. Poi ho ricevuto tanti messaggi di amici o persone che non conoscevo di persona che mi hanno scritto sui social. Sono stati venti giorni di sostegno importante e questa è una cosa molto positiva. Sono successe cose negative, ma il sostegno che ho avuto non lo dimenticherò mai, mi ha fatto molto piacere. In questo periodo sono maturato molto. Prima non avrei risposto in questo modo». 

I VALORI - Kalidou sottolinea l'importanza di trasmettere i valori alle nuove generazioni: «Mi dispiace che oggi si debba lottare contro le discriminazioni. Siamo tutti uguali, me lo hanno insegnato da bambino e ora trasmetto a tutti questi valori. E' una lotta molto importante, che va avanti da tempo. Ne parlammo in una scuola a Milano un anno fa: è questa la strada giusta. Dobbiamo insegnare questi valori a scuola e nella vita. Mio figlio già lo sa e non ne ha bisogno che io glielo insegni, ma è sempre difficile spiegare ad un bambino cos'è il razzismo. Quando lo porto a scuola gli altri bambini mi sostengono e questo mi fa piacere e anche ridere perché loro non capiscono bene. Per loro, però, è normale essere tutti uguali. Dobbiamo essere consapevoli di essere tutti differenti ma siamo tutti uguali».

FRANCIA AVANTI - Koulibaly traccia un parallelo tra Italia e Francia: «In Francia sono nato e lì non ho mai avuto problemi, sia nella vita che nel calcio. Dove sono cresciuto, ho avuto modo di avere rapporti con amici turchi, arabi, senegalesi e francesi. Non ci sono mai stati problemi. La Francia è più avanti da questo punto di vista. Qui mi sono concentrato di più sul calcio poi ho capito cosa mi stava succedendo intorno. Ho iniziato a capire i cori contro Napoli e i napoletani: ero dispiaciuto perché li ho sentiti anche quando i calciatori del Napoli sono andati in Nazionale. Bisogna pensarci due volte prima di fare cose di questo tipo, perché un calciatore del Napoli e di Napoli può rappresentare anche l'Italia. Calciatori come ambasciatori? Tutti noi calciatori possiamo dare un contributo per fare un passo avanti».


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