Roma, Castan freme: arriva la visita che può lanciarlo

Il brasiliano a giorni farà un controllo per il cavernoma. Se tutto andrà bene, tornerà ad allenarsi regolarmente
Roberto Maida
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ROMA - Se vedi una luce in fondo al tunnel di solito è un treno, ricordano i pessimisti. Ma Leandro Castan sorride felice, a Trigoria: dall’altra parte della galleria adesso scorge nitido il colore della speranza. Se la prossima settimana la visita di controllo alla testa darà esito positivo, potrà riprendere gradatamente il suo posto nella Roma. Senza fretta ma senza nemmeno perdere altro tempo.

STEP - Decisivi saranno gli esami strumentali a cui lo sottoporrà il professor Maira, che lo ha operato per la rimozione del cavernoma il 3 dicembre scorso. Forse già lunedì nella stessa clinica dei Parioli dove è stato effettuato l’intervento. Finora la convalescenza ha rispettato tempi e modi previsti. Se la neurochirurgia avrà risolto definitivamente il problema, Castan potrà ricominciare ad allenarsi come un calciatore vero. Già negli ultimi tempi (anche ieri) ha fatto lavoro atletico e tecnico ma gli manca un dettaglio fondamentale: il colpo di testa. Finché non gli sarà concesso il pass per la seconda fase - quella dei contrasti aerei, appunto - non potranno esserci evoluzioni. Ma nella prospettiva più equilibrata questa eventualità si concretizzerà in pochi giorni.

IDONEITA’ - Dal momento del aosta di Maira, Castan aumenterà i carichi di lavoro e l’intensità degli allenamenti. E nel giro di un mese sarà sottoposto all’ultima visita, che dovrebbe consentirgli di ottenere l’idoneità agonistica. Come è successo in passato a Marco Zanchi, ex difensore del Bologna e oggi allenatore degli Allievi del Vicenza, che ha raccontato: «Dopo quattro mesi dall’operazione io sono tornato in campo». Castan avrà bisogno di più tempo, forse per le diverse dimensioni del cavernoma, ma esistono ottime possibilità che torni a giocare allo stesso livello di prima.


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