ROMA - Dida, Cafu, Ayala, Maldini, Carlos; Redondo, Zidane, Simeone; Riquelme, Maradona, Messi. Nella formazione più forte di sempre a giudizio di Diego Perotti, attaccante esterno della Roma, non c'è Francesco Totti. Un po' perché forse El Monito è entrato da poco (un mese appena) in contatto col capitano, ma soprattutto forse perchè l'argentino ha scelto l'Argentina, con un 4-3-3 tutto albiceleste in attacco con Maradona, Messi e Riquelme ("il mio idolo da bambino").
ECCO LA FORMAZIONE - Dida (“Era velocissimo di gambe, faceva delle parate impossibili quando stava al cento per cento. Mi sono sempre piaciuti i portieri brasiliani, nonostante io sia argentino".)
Cafu - (“Bravissimo a percorrere sempre tutta la fascia, andata e ritorno. Giocava bene a calcio, sapeva crossare nel modo giusto. Da piccolo mi è sempre piaciuto come terzino. E poi so che a Roma è una leggenda…”).
Roberto Ayala - (“Difensore argentino, una fonte di ispirazione per la forza e la grinta che metteva in campo. L’ho ammirato sempre”).
Paolo Maldini - (“Si tratta di uno dei calciatori più forti che io abbia mai visto. Ero piccolo quando era in attività, ma poi ho osservato molti suoi video. Giocava bene a calcio, era forte con i piedi e di testa. Uno dei difensori più completi al mondo”).
Roberto Carlos - (“L’ho sempre ammirato per la forza che aveva: nonostante il tiro potente riusciva a mantenere una precisione straordinaria. Anche lui, come Cafu, era bravo a percorrere tutta la fascia, dalla difesa all’attacco. Incredibile”).
Fernando Redondo - (“Faceva giocare tutta la squadra, un giocatore pazzesco. Senza il problema al ginocchio avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori di tutti i tempi”).
Zinedine Zidane - (“Una classe fenomenale. Utile alla squadra con le sue giocate, riusciva ad arrivare in porta in un batter d’occhio. Troppo completo, davvero. I giocatori con il suo stile mi piacciono tantissimo”).
Diego Simeone - (“Scelgo lui perché a centrocampo serve uno con tanta corsa nelle gambe e che faccia il lavoro sporco. La grinta che aveva in campo si vede anche oggi da allenatore”).
Juan Roman Riquelme - (“Lui è il mio enganche, il trequartista. Uno dei migliori di tutti. Era il mio idolo da piccolo, dopo i fenomeni Messi e Maradona è uno dei più forti. L’ho ammirato sempre e ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme al Boca quando sono stato lì sei mesi”).
Diego Armando Maradona - (“È il migliore di tutti i tempi. Descrivere le sue doti è quasi superfluo. E non c’entra il Mondiale vinto. Oltre alla classe fenomenale, portava alla squadra grinta e una forza mentale uniche al monto”).
Lionel Messi - (“Dopo Maradona viene lui. Forse segna di più, fa dei gol bellissimi: da destra, da sinistra, su punizione. Tra quelli in attività è il migliore, senza dubbio”).