Roma, Spalletti-Ilary: la pace arriva nel castello

Il tecnico ha partecipato alla festa di Totti scherzando con la Blasi: il caso è rientrato
Roma, Spalletti-Ilary: la pace arriva nel castello
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Luciano Spalletti è arrivato alle undici della sera al Castello di Tor Crescenza (che è stato dissequestrato da poco, da quando è stata sanata la posizione dal proprietario), in una utilitaria, accompagnato dal figlio più grande Samuele, tifosissimo della Roma e di Totti.

Il tecnico non ha rispettato il cerimoniale. E’ arrivato in giacca scura e maglietta. Prima di entrare nel castello ha parlato con i giornalisti: «Totti è un genio, l’ho detto. Oltre a fare dei numeri impossibili ha creato questa nuova strada per chiunque. Questa nuova vita per chiunque faccia sport. Ma la sintesi è questa, per descriverlo. Posso capire quanta gente gli vuole bene dai tantissimi messaggi che ho ricevuto per portargli gli auguri. Tantissimi da parte dei bambini. «Se vai fai gli auguri a Francesco». Tutti messaggi carichi di affetto, che vengono soprattutto dal cuore».

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IL SALUTO CORDIALE - Spalletti sorridente, disponibile, è sembrato pronto a chiudere l’incidente diplomatico con Ilary Blasi. Ha ingranato la prima dell’utilitaria per ripartire: «Il regalo a Francesco l’ho portato, a Ilary no. Quello era solo un gioco». Niente disco in vinile di Mia Martini. Ma parole di grande rispetto nei confronti del suo capitano. Appena entrato il tecnico ha salutato il festeggiato e con lui anche Ilary. Con molta cordialità come se niente fosse successo. Spalletti è rimasto a parlare con loro e con altri invitati. Sorridente, da uomo di mondo. Ci voleva Totti per sminare una situazione delicata. Quel tweet è stato un colpo di genio, come quelli che ancora gli riescono in campo.

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