Batistuta: «Totti fa godere l'Italia»

L'argentino ha esaltato l'ex compagno alla Roma e ha bacchettato Edmundo: "Nel 1998-99 la Fiorentina era da scudetto, ma lui preferì andare a ballare quando io ero infortunato".
Batistuta: «Totti fa godere l'Italia»
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Gabriel Batistuta esalta l’ex compagno Francesco Totti con il quale ha vinto uno scudetto alla Roma. Intervistato all’interno del programma “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo e in onda su Italia 1, l’argentino non ha avuto incertezze: “Da una parte mi fa molto piacere vederlo giocare perché continua a dare gioia ai tifosi; dall’altra ammetto che mi fa rabbia perché io ho smesso da un bel po’ mentre lui continua. Poi però penso a tutti i tifosi e al calcio italiano che godono delle sue giocate e questa è una bellissima cosa”. A ruota sullo scudetto vinto con i giallorossi: “Abbiamo confermato di essere i campioni nella sfida di ritorno con il Parma, ma lo scudetto l’abbiamo vinto all’andata, al Tardini: lì abbiamo fatto a vedere a tutti che c’eravamo e che li avremmo battuti. È stata una cosa bellissima perché la Roma era tanto che non vinceva. Quando sono andato a Roma nessuno credeva in noi, pensavano l’avessi fatto per i soldi, invece io sapevo che mancava qualcosa e che quel qualcosa potevo essere io. Potevo essere la soluzione. È stata una scommessa che ho vinto”.

 

FIORENTINA ED EDMUNDO - Ieri Batigol è diventato cittadino onorario di Firenze: “Mi sono emozionato e non poco. Mi sono detto di non piangere, ma non ci sono riuscito. Mi sono sempre sentito fiorentino e questo riconoscimento è un grande orgoglio per me. I tifosi mi hanno sempre voluto bene e hanno sempre rispettato la mia privacy e forse anche per questo mi è piaciuto questo ambiente, perché potevo concentrarmi in serenità sul calcio. Lo scudetto che avremmo potuto vincere nel 1998-99? Penso che avremmo lottato fino alla fine: eravamo in una posizione ottima e io stavo facendo un sacco di gol. Solo un infortunio grave come quello poteva fermarmi. In quel campionato ce la saremmo giocata fino alla fine e forse avremmo avuto le chances per vincerlo. Siamo stati sfortunati per il mio infortunio e perché Edmundo doveva andare a ballare a Rio. A tutti piace ballare, ma bisogna avere delle responsabilità, firmiamo un contratto e gli impegni vanno rispettati”.

 


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