Roma, Spalletti difende Vermaelen ma i numeri lo bocciano

Con il belga titolare incassati 1,5 gol a partita, con Manolas la media scende a 0,88
3. Thomas Vermaelen (Roma)© Bartoletti
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ROMA - Per vincere, o anche solo lottare per lo Scudetto non possono bastare undici titolari. Serve una rosa lunga e completa, con elementi intercambiali e in grado di non far rimpiangere gli assenti. Anche quando gli assenti lo sono per scelta tecnica, come nel caso di Manolas lasciato in panchina da Luciano Spalletti a Genova contro la Sampdoria (forse turnover in vista della Fiorentina considerando che il greco è diffidato).

Fatto sta che tornato titolare Vermaelen la Roma ha incassato tre reti e perso per 3-2 la partita del 'Ferraris'. Certo, sarebbe ingeneroso dare tutte le colpe al belga arrivato dal Barcellona, e responsabile soprattutto sulla prima rete dei liguri, ma le statistiche parlano chiaro: 6 le reti subite nelle 4 gare in cui l'ex blaugrana è partito dal primo minuto (1,5 a match); 15 invece quelle incassare nei 17 match che hanno visto Manolas al centro della retroguardia (0,88 a partita, contro la media di 1,2 nei 5 incontri in cui non c'era).
Numeri che parlano chiaro, anche se nel post partita Spalletti ha difeso il belga: «Dovevamo giocare la palla, è una scelta dettata dalla qualità del suo piede. Ho scelto lui piuttosto che un altro giocatore con il piede dal lato sbagliato. E poi è Vermaelen, non di certo l'ultimo arrivato». Parziale giustificazione la pubalgia che lo ha tenuto fuori a lungo impoedendopgli di trovare continuità, visto che prima di Marassi è stato titolare in campionato solo nei primi due incontri (4-0 con l'Udinese, 2-2 a Cagliari) e alla 18esima (3-1 al Cagliari) con due vittorie e un pari all'attivo (quella di oggi è l'unica sconfitta).

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