Incontro Roma-Comune: o accordo vero o sarà causa

Il vertice di oggi dev’essere decisivo. Solo se i 5 Stelle s’impegneranno per iscritto il club potrà accettare una nuova proroga
Incontro Roma-Comune: o accordo vero o sarà causa© ANSA
Marco Evangelisti
3 min

ROMA - Eppure ci credono ancora. O ci sperano, che ormai è la stessa cosa. Sarà che l’atmosfera tra quelli del Movimento 5 Stelle che amministrano, diciamo così, Roma cambia di giorno in giorno quanto e più delle stesse frasi vuote, sarà che per il club giallorosso quello dello stadio è un progetto troppo importante dal punto di vista strategico,

così come per il presidente James Pallotta è importante il ritorno degli investimenti sin qui operati nella società (che ci sono stati, non date retta alle tesi intrise di puro disfattismo).

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FATTI E PAROLE - Sì, alla Roma sperano che gli anatemi acidi di Beppe Grillo ancora possano essere derubricati a battute insipide, che a sostenere il no che si sta materializzando allo stadio non ci sia un’autentica impalcatura ideologica o politica ma solo, appunto, la corrente variabile dell’umore del momento. Non sta tutto nella mente di Pallotta o dei suoi manager questo spiraglio.

Si basa su un fatto: ieri, non più di una quindicina di ore dopo che Grillo aveva pronunciato la celebre frase facciamo lo stadio ma non a Tor di Valle, i tecnici del Comune hanno chiamato quelli che lavorano per la Roma e per il costruttore Luca Parnasi. E hanno ricominciato a parlare di come si possano risolvere i problemi. Quindi, ragionano alla Roma, siccome in Comune sanno benissimo, e glielo abbiamo pure ribadito ufficialmente, che spostare altrove stadio e business park e tutto il resto non è né accettabile né possibile, perché contattarci ancora? Significa che le posizioni non sono cristallizzate come si pensava mercoledì sera. Significa, forse, che le chiacchiere sulla trattativa ancora in corso non sono poi chiacchiere e basta. Questo è il dato che rende non banale l’incontro in programma oggi in Campidoglio. In Campidoglio e alle 17, questo è quanto era noto ieri sera, senza dimenticare che tali vertici sono stati spostati all’ultimo momento più di una volta e quello di oggi avrebbe dovuto svolgersi addirittura mercoledì scorso.
L’ora è bizzarra e potrebbe essere uno specchietto per le allodole, con lo scopo di disinnescare le manifestazioni annunciate sotto Palazzo Senatorio da alcuni tifosi della Roma insoddisfatti, a dir poco, della gestione dell’affare stadio da parte dell’amministrazione comunale.

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