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ROMA - C'è l'accordo: la Roma avrà il suo impianto. Si farà a Tor di Valle. Il Corriere dello Sport-Stadio, nell'edizione romana, dedica un ampio speciale "Roma, oh yes" alla giornata di ieri, conclusasi in tarda serata con l'ok definitivo della Giunta Raggi al progetto.
Ecco, invece, come i principali quotidiani generalisti italiani hanno commentato la notizia.
LA STAMPA - "Roma, via libera allo stadio: meno cemento e niente torri".
La Raggi finisce in ospedale, poi a sera trova l'intesa con la società sul taglio delle cubature. Militanti romani in rivolta, editto di Grillo
di Jacopo Iacoboni
"Alla fine il punto d'incontro per fare lo stadio s'è trovato: il 50 per cento di cubature di cemento in meno, un business park dimezzato, niente più ponte sul Tevere, addio tre torri. Ma restando a Tor di Valle. Il compromeso che tiene in vita il M5S a Roma".
IL MATTINO - "Nuovo stadio della Roma, raggiunto l'accordo"
Si farà a Tor di Valle: dimezzate le cubature. L'intesa in un Campidoglio assediato da ultrà
di Lorenzo De Cicco
"Dimezziamo l'Ecomostro. E' il massimo che possiamo fare", dice, stanca, Virginia Raggi ai suoi consiglieri comunali, dopo quasi tre ore di riunione a Palazzo Senatorio.
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Il caso del costruttore Parnasi: finanziò a pioggia i consiglieri
di Simone Canettieri-Fabio Rossi
Nel 2013 l'imprenditore ha sostenuto mezzo consiglio esclusi gli eletti Pentastellati
"Molti beneficiati con fondi a sostegno della campagna elettorale votarono poi a favore dell'impianto calcistico".
IL MESSAGGERO – Raggi cede: primo sì sullo stadio
“Accordo con la Roma su Tor di Valle: torri cancellate, dimezzate cubature e opere pubbliche. Il sindaco in ospedale per un malore, poi la trattativa. Il finanziamento del 2013 ai consiglieri
Manifestazione flop: tifosi divisi, solo in cento in Campidoglio
Cronaca di Roma. Stadio, dimezzato l’ecomostro
La Regione avverte: se si tagliano opere pubbliche la conferenza dei servizi va rifatta da capo
LA REPUBBLICA - ROMA, SI’ M5S ALLO STADIO: VIA LE TORRI DELL’ARCHISTAR MA MENO INFRASTRUTTURE
La maledizione dei grattacieli nella capitale delle mille torri
di Paolo Di Paolo
“A chi è convinto che il futuro sia delle città verticali, Roma non vuole dare soddisfazioni. Qualcuno ha iniziato a chiamarla “la maledizione delle torri”. L’esempio più fresco? Il fallimento del progetto delle tre torri progettate da Daniel Libeskind per il nuovo, tormentatissimo stadio”.
CORRIERE DELLA SERA – Nuovo stadio a Roma. Meno cemento e spariscono le torri
Il vertice in Campidoglio sblocca l’opera a Tor di Valle. Manifestazione dei tifosi, la Questura: saranno denunciati
Negozi, servizi, palazzi e ponti. Tutti i nodi ancora da sciogliere
La sindaca: ora aiutatemi a fare quello della Lazio. Poi chiama il presidente Pallotta.
di Fiorenza Sarzanini
“Per andare in contro alle richieste dei grillini i «proponenti» hanno accettato una riduzione del 50 per cento delle cubature e l’eliminazione di alcune opere come la cosiddetta «bretella» sulla Roma-Fiumicino e un ponte sul Tevere. Ma proprio su questo potrebbero sorgere intoppi. Anche perché la costruzione del nuovo stadio è legata al prolungamento di un tratto della metropolitana e su questo le incognite appaiono numerose, soprattutto tenendo conto dei ritardi nei cantieri delle linee già approvate dalle precedenti giunte”.
ROMA - C'è l'accordo: la Roma avrà il suo impianto. Si farà a Tor di Valle. Il Corriere dello Sport-Stadio, nell'edizione romana, dedica un ampio speciale "Roma, oh yes" alla giornata di ieri, conclusasi in tarda serata con l'ok definitivo della Giunta Raggi al progetto.
Ecco, invece, come i principali quotidiani generalisti italiani hanno commentato la notizia.
LA STAMPA - "Roma, via libera allo stadio: meno cemento e niente torri".
La Raggi finisce in ospedale, poi a sera trova l'intesa con la società sul taglio delle cubature. Militanti romani in rivolta, editto di Grillo
di Jacopo Iacoboni
"Alla fine il punto d'incontro per fare lo stadio s'è trovato: il 50 per cento di cubature di cemento in meno, un business park dimezzato, niente più ponte sul Tevere, addio tre torri. Ma restando a Tor di Valle. Il compromeso che tiene in vita il M5S a Roma".