Roma, Spalletti sugli ululati a Rüdiger: «Gesti da attaccare con più decisione»

Il tecnico torna sul derby e si prepara alla sfida col Napoli: «Sia domani che con la Lazio avremo qualcosa da dire. La stanchezza non è un alibi: non ci garba la compassione»
Roma, Spalletti sugli ululati a Rüdiger: «Gesti da attaccare con più decisione»© ANSA
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ROMA - «Partite ravvicinate? Non ci garba fare compassione: giocheremo ad armi pari contro un avversario forte». Spalletti non ha tempo per leccarsi le ferite dopo il derby di Coppa Italia perso 2-0 con la Lazio, con la Roma che già domani dovrà affrontare la delicatissima sfida in campionato contro il Napoli: «Dobbiamo ripartire, e per capire come farlo basta tirare fuori il nostro percorso fino a qui: delle 60 partite da quando sono arrivato, in 27 abbiamo segnato almeno 3 reti. Di una cosa sono certo, col Napoli, così come al ritorno contro la Lazio i miei giocatori avranno qualcosa da fare e io avrò qualcosa da dire». Rispetto al derby il tecnico romanista ha voluto però tornare su un episodio in particolare, ovvero gli ululati razzisti contro Rudiger: «Penso che per arrivare alla pari con quello che è il calcio europeo c'è bisogno di un percorso di posizioni etiche: questi gesti senza senso ci fanno rimanere distanti dal resto del mondo e penso serva maggiore decisione nell'attaccare chiunque metta in mostra questo problema».

Lo sguardo quindi è già focalizzato sul Napoli: «Ovviamente sarà una partita difficile, delicata, così come penso lo sia per loro. Ci vorrà tutta la nostra maturità, e mi aspetto qualla capacità di soffrire e di capire il momento che è indispensabile in queste partite. Stanchezza? Non siamo stanchi e siamo pronti: sapevamo di questo pacchetto di partite, che può comportare che si cambi qualche giocatore, ma questo non compromette la nostra capacità di fare la partita e di farlo in modo spettacolare. Anche nel derby l'abbiamo fatta, al di là del risultato. Non esistono punti di forza o punti deboli su cui puntare: sia la Roma che il Napoli sono grandi squadre, sennò non saremmo entrambi lì a lottare per questi obiettivi».

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