Kolarov, un ex Lazio per la Roma: tifosi spaccati

Si innesca il dibattito relativo al ritorno nella Capitale, stavolta però in giallorosso, del terzino serbo del Manchester City, biancoceleste dal 2007 al 2010
Kolarov, un ex Lazio per la Roma: tifosi spaccati© Reuters

ROMA - Aleksandar Kolarov sta per tornare a Roma, ma da un altro punto di vista rispetto a quello vissuto nella sua prima esperienza nella Capitale, dal 2007 al 2010, quando vestì la maglia della Lazio. Colori antitetici, per tradizione e cultura sportiva, da quelli giallorossi che si troverà ad indossare dalla prossima stagione, visto l'imminente ritorno in Serie A con la nuova Roma di Eusebio Di Francesco.

Calciomercato: Kolarov-Roma affare in chiusura

PRO E CONTRO - Una trattativa che ha aperto però subito, come sempre accade in questi casi, un conflitto tutto interno alla tifoseria che si trova a dover accogliere un "reduce" della parte avversa. Ed al confronto dialettico tra i romanisti a cui sta bene l'ingaggio di Kolarov e quelli invece contrari all'arrivo dell'ex laziale, si aggiunge nella discussione anche il tifo biancoceleste, memore dell'intensità con cui il serbo incarnò lo spirito battagliero nella rivalità cittadina.


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ROMA PRO - Spesso, nell'ambiente romanista, si è discusso sull'idea di superare determinati "dogmi". Quando arriva un calciatore, viene naturale pensare a ciò che è stato e alle squadre in cui ha giocato. Ma i top club tendono a non porre la provenienza davanti al valore del calciatore (vedi Pjanic e Higuain alla Juventus). Peraltro, per molti, Kolarov è un surplus in termini di abitudine a giocare a grandi livelli per grandi traguardi.

ROMA CONTRO - Eppure, esiste la memoria; che in certi casi non deve neanche andare troppo indietro. Soltanto meno di un mese fa, lo stesso Kolarov declamava: «Forza Lazio e un saluto a tutti i tifosi». Dichiarazione non certo da ingresso trionfale nell'Olimpico giallorosso. E ancora: «Tornerebbe anche se chiamasse la Roma? - No, questo no. E se lo dico è perché lo penso»: è una affermazione dell'ottobre 2010 attribuita allo stesso Kolarov.


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LAZIO PRO - Il vissuto ex Lazio di Kolarov ha in effetti testimonianze vive a Roma. Di cui una prova è sicuramente la bella rete segnata nel 4-2 della Lazio sulla Roma in data 11 aprile 2009 (e saèèiamo che i gol nei derby sono sempre più ricordati degli altri nella Capitale).

LAZIO CONTRO - Però di parole se ne dicono tante, e molti a Roma ricordano altre frasi di Kolarov, come quelle successive alla remissiva sconfitta interna della sua Lazio contro l'Inter che nel 2010 aprì alla squadra di Mourinho la strada dello scudetto (contro la rivale Roma, la partita dello striscione "Oh no!...") e quindi poi del triplete: «Sono ancora sconcertato per quanto accaduto - raccontò il serbo -. Nella mia carriera non avevo mai assistito a nulla di simile. Invece di essere dalla nostra parte e tifare dunque per la salvezza della Lazio, la stragrande maggioranza dei 56mila spettatori ci schernivano e ci urlavano di non giocare la partita. I fischi e i mugugni hanno accolto qualsiasi parata del nostro portiere ed ogni nostra offensiva. Venivano al contrario applaudite tutte le iniziative e le azioni degli avversari. I gol dell'Inter sono stati celebrati con un'incredibile esultanza. Non so se definire tutto ciò "odio verso la Roma". Questo atteggiamento però è andato oltre la rivalità sportiva, oltre il buon senso e l'intelligenza. Non è più una passione, ma una malattia. Semplicemente non riesco a capire come qualcuno preferisca danneggiare gli altri piuttosto che assistere ad un successo della propria squadra».


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ROMA - Aleksandar Kolarov sta per tornare a Roma, ma da un altro punto di vista rispetto a quello vissuto nella sua prima esperienza nella Capitale, dal 2007 al 2010, quando vestì la maglia della Lazio. Colori antitetici, per tradizione e cultura sportiva, da quelli giallorossi che si troverà ad indossare dalla prossima stagione, visto l'imminente ritorno in Serie A con la nuova Roma di Eusebio Di Francesco.

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