ROMA - Sostenerlo, rincuorarlo, esaltarlo. La Roma non molla Dzeko nel momento del bisogno. Anzi Di Francesco gli restituirà il posto da titolare a Torino contro la Juventus, dove non ha mai segnato, sperando che un gol allo Stadium serva alla squadra per conquistare un grande risultato e a lui per cancellare un autunno diventato torbido dopo la grande notte di Londra di metà ottobre.
MAZZATA - Il quarto d’ora di Coppa Italia, in cui Dzeko ha dato una scossa quasi decisiva alla Roma spingendola verso la rimonta, aveva riproposto un centravanti psicologicamente motivato e atleticamente fresco. Ma il rigore sbagliato e il gol del 2-2 fallito hanno vanificato lo sforzo. Di Francesco ieri gli ha parlato alla ripresa degli allenamenti, gli ha detto di stare tranquillo, ricevendo in cambio ampie rassicurazioni: si riabiliterà presto, magari già a Torino. Da allenatore Di Francesco ha apprezzato lo spirito di servizio, la determinazione con la quale Dzeko è entrato in campo in un finale di partita quasi compromesso (il Torino stava vincendo 2-0) aggiungendo qualità e peso all’attacco e liberando Schick dalle marcature rigide dei primi 75 minuti. Non vede alcuna ragione per tenerlo fuori.
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RETROSCENA - L’episodio del rigore, calciato da Dzeko e non dallo specialista Perotti, ha fatto discutere nello spogliatoio. Ma secondo quanto è emerso non c’è stato un atto di prepotenza da parte del centravanti. Per intendersi: non è successo quello che accadde a Genova cinque anni fa, con Osvaldo che sbagliò un rigore contro la Sampdoria chiedendo platealmente a Totti di farsi da parte. Mercoledì si è materializzata una cosa diversa che è andata al di là delle gerarchie stabilite da Di Francesco di cui anche il capitano De Rossi era aconoscenza («Decide Diego con l’allenatore se continuare, io eventualmente sono a disposizione»). Abituato a fare centro, con il suo sistema brevettato di spiazzamento portieri, Perotti ha accettato di prendersi un break a debita distanza dal dischetto lasciando di buon grado al compagno il compito di tirare. E Dzeko, che a sua volta veniva da due errori con Udinese e Crotone risalenti allo scorso campionato, ha accolto la responsabilità di sostituirlo nella speranza di riprendere confidenza con la specialità. E’ andata male lo stesso ma a Trigoria nessuno drammatizza: è il calcio.
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