ROMA - «Giocano Schick e altri 10 giocatori». Eusebio Di Francesco archivio con questa frase l'errore contro la Juventus: l'attaccante ceco sarà titolare nella gara contro il Sassuolo. L'allenatore giallorosso spiega qual è la chiave per dimenticare il match dello Stadium: «Patrik deve avere la forza per superare quel gol sbagliato, è il giocatore a cui adesso devo stare più vicino. E' un patrimonio della società, ha qualità ma non è ancora un grande campione. Deve migliorare soprattutto dal punto di vista psicologico. Non deve passare assolutamente il concetto che abbiamo perso a Torino per colpa del suo errore».
MODULO - Di Francesco non sta pensando di passare al 4-2-3-1: «Il sistema di gioco è determinato dalle caratteristiche dei giocatori. A Torino ho messo in campo un 4-2-4 quando è entrato Schick. Non possiamo cambiare filosofia per due partite perse: posso utilizzare il 4-3-3 o il 4-2-4, mentre il 4-2-3-1 non mi piace moltissimo. Dobbiamo mettere in campo concretezza, abbiamo difficoltà nel fare gol non nel creare. Lo abbiamo dimostrato contro la Juventus e il Torino. Il risultato cambia i giudizi, noi dobbiamo rispondere sul campo.Mi auguro di creare meno ma di fare più gol. Dzeko? Se rimane a 8,9 e 10 gol non possiamo ambire a grandi traguardi. Non ho la bacchetta magica, devo essere io a stimolare i giocatori in quella direzione: dobbiamo credere un po' di più in quello che facciamo e nelle possibilità di un compagno nel dare a un altro una palla per fare gol».
A GARA DELL'EX - Di Francesco non nasconde l'emozione nell'affrontare il suo passato: «Non ho mai fatto elicotteri o lettere per ringraziare l'ambiente. Ho ancora i brividi addosso, è un amore veramente grande, è stato un percorso bellissimo. Leggo le interviste e mi emoziono ancora. La gente si ricorda solo la Serie A ma io mi ricordo anche la vittoria in Serie B. Vorrei ringraziare tutti, a partire dai magazzinieri. Gli ex Pellegrini e Defrel? Lorenzo è un '96 e sta giocando tanto.E' un giocatore di prospettiva a livello nazionale. Sono molto contento di lui, è il terzo anno che lo alleno. Ha sempre maggiore personalità, è uno dei titolari. Gregoire è stato sfortunato, non è riuscito ancora a fare gol e settimana scorsa ha preso una botta che non ha ancora smaltito completamente. Non sarà convocato».