Roma, nella notte striscioni contro Pallotta a Tor di Valle

Contestato il riferimento agli scanner facciali. Il presidente aveva detto: «Servono a identificare chi crea problemi»
Roma, nella notte striscioni contro Pallotta a Tor di Valle© Bartoletti
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ROMA - “Pallotta spia vattene via", “Pallotta U$A e getta“. La parte più calda del tifo romanista non ha gradito le dichiarazioni del presidente della Roma di giovedì scorso a Londra al convegno “Leaders in Sport” dove si è parlato del nuovo stadio. Nella notte, proprio nella zona dove verrà costruita il nuovo impianto, sono apparsi degli striscioni di contestazione non firmati. Ai tifosi che hanno appeso gli striscioni non è piaciuto il passaggio sull'utilizzo degli scanner facciali all’ingresso del futuro stadio di Tor di Valle. 

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LE PAROLE DI PALLOTTA - Durante il suo intervento a Londra Pallotta ha toccato diversi temi inerenti il nuovo stadio, tra cui quello sulla sicurezza: «Uno degli aspetti più importanti, forse il più importante, è la sicurezza. Trascorriamo molto tempo a pensare a che tipo di sicurezza attuare, a quale sistema di riconoscimento facciale andremo a utilizzare, etc. Fra tre anni sarà già tutto sostanzialmente diverso rispetto a oggi. Questo è quello di cui stiamo parlando assieme ai fornitori».

RICONOSCIMENTO FACCIALE - Sul riconoscimento facciale Pallotta aveva precisato: «Quanti di voi si sono recati in uno stadio italiano? Avete idea di come possa essere una partita tra Roma e Lazio? Oppure il derby di Milano? No, in realtà al nord non sono così “caldi” come ad esempio al sud, a Napoli, a Roma e così via. La questione della sicurezza è davvero importante in questi casi. E quindi credo ci siano le basi per parlare di riconoscimento facciale. Vi faccio un esempio. Circa un anno e mezzo fa siamo andati dalla polizia. Ho parlato con il questore e gli ho chiesto: “Ma perché non arrestate queste persone?”. Lui mi ha risposto “Ecco perché” e ha aperto questa specie di fascicolo in cui erano presenti tutte le persone che avevano commesso qualcosa e le foto erano tutte sfuocate. Quindi ci siamo chiesti se potevamo introdurre delle telecamere ad alta definizione. E le abbiamo comprate noi, anche se lo stadio non è di nostra proprietà, così da poter identificare chi crea dei problemi».


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