MACHINE LEARNING - Nel suo intervento integrale un altro tema interessante che è stato toccato è quello dello sviluppo di un software per la scoperta di nuovi calciatori di talento: «Alex Zecca - ha detto Pallotta - lavora con me da circa 25 anni, e negli ultimi 5 abbiamo lavorato molto sull’analisi dei dati statistici nella Roma. Basandomi su quello che facevamo ai Celtics quando li abbiamo comprati 15 anni fa. Circa 9 mesi fa, abbiamo deciso che avremmo provato a fare il passo successivo. Proviamo a individuare i calciatori… magari il prossimo Messi, se mai esiste. Il prossimo Ronaldo, o Totti, o qualcuno di simile. È una cosa davvero difficile da fare. Puoi guardare 6000 giocatori, ma se vuoi cercare determinate caratteristiche, vanno visti ore e ore di video di ogni calciatore. Volevamo arrivare a un punto in cui dire: se queste sono le caratteristiche che cerchiamo in un giocatore, e non intendo il numero di contrasti o qualcosa di simile, ma altre caratteristiche di gioco come l’accelerazione, ecco i giocatori. L’unico modo in cui avremmo potuto farlo era attraverso il machine learning».