Vedendo la campagna acquisti estiva della Roma, ho avuto la sensazione di una rosa ben assortita. Avete avuto infortuni importanti, che penso si siano notati un po’ di meno per la buona pianificazione, avevate tutti i ruoli coperti. Era il vostro obiettivo?
"Sì, certo. La base che c’era era abbastanza importante. La squadra dell’anno scorso è arrivata seconda, ed è rimasta l’80% di quella rosa. Sono andati via Salah, Paredes, Rüdiger e Mario Rui, però sono rimasti Dzeko, Nainggolan, Strootman, Manolas, De Rossi, Perotti, El Shaarawy… Il lavoro era complicato per provare a completare la rosa. Abbiamo provato a trovare alternative a questi giocatori. In linea generale io sono soddisfatto, però dico anche che non esiste una pianificazione perfetta. Sicuramente si può migliorare e, come ho detto prima, stiamo vivendo il presente, ma allo stesso tempo stiamo costruendo il futuro".
Parliamo di Ünder. Ho un dubbio: la decisione finale l’ha presa lei?
"Sì, su tutti i calciatori che sono arrivati quest’anno. Sono arrivato a Roma a fine aprile dello scorso anno, tutto quello che è stato fatto dopo è stato deciso dal mio gruppo di lavoro. Cercando profili nei ruoli in cui avevamo bisogno, sapevamo che c’era questo ragazzo giovane che uscendo dalla Turchia avrebbe avuto problemi di adattamento per la lingua e per altre cose che avrebbero avuto bisogno di tempo, però sapevamo anche che aveva qualità. Dopo i primi mesi, in cui il mister ha gestito molto bene il suo ingresso nella squadra dandogli i minuti necessari, a partire da gennaio ha avuto una continuità maggiore e i risultati sono arrivati. Negli ultimi mesi è stato in grado di fare gol importanti. Siamo contenti, ma credo che ci siano ampi margini di crescita, è comunque un ragazzo di 20 anni appena arrivato nel calcio italiano. Siamo convinti delle sue qualità tecniche e fisiche. Può essere un giocatore importante per il futuro della Roma".