Infanzia dura e fratelli in prigione: Roma, tutto su Ziyech

Il golden boy dell'Ajax salvato dal calcio. E l'Olanda lo rimpiange
Hakim Ziyech (Marocco)© ANSA
2 min

ROMA - Poco più di un mese fa, quando Hakim Ziyech è stato nominato miglior giocatore dell’Ajax 2017-18, il suo tecnico Erik Ten Tag lo ha definito «un artista del calcio», aggiungendo: «Non desidero altro che vederlo restare con noi». Auspicio di improbabilissimo esito, per almeno due motivi: prima di tutto, l’Ajax monetizza sempre i suoi talenti; in secondo luogo, particolare non secondario, il giocatore ha già salutato Amsterdam: «Ho bisogno di una nuova sfida – ha detto qualche giorno fa – A un certo punto, è ora di cambiare, e questo è il momento di farlo».

I NUMERI - Ha appena terminato una stagione straordinaria: in campionato, 34 partite su 34, alla faccia del turn over. Nove i gol, ma più che altro lui si diverte a farli fare. Sinistro puro, nell’interno collo ha una lama che taglia palloni forti, arcuati e precisi. Alterna gioco lungo e corto, preferisce partire come trequartista, su tutto il fronte. Rapido e reattivo, ama infilarsi in verticale e servire i compagni negli spazi. Da destra, converge e cerca l’angolo lungo, da sinistra confeziona spioventi perfidi. [...]

GLI INIZI - Non facile la sua infanzia: nato in Olanda a Dronten, nel bel mezzo dell’isola artificiale di Flevopolder, è cresciuto in un quartiere non raccomandabile. Due dei suoi fratelli finirono in prigione, suo padre morì quando aveva dieci anni. Benedetto fu il talento, che lo condusse nelle giovanili dell’Heerenveen, club nel quale ha debuttato in Eredivisie nel 2012-2013, esplodendo nella stagione successiva. Di lì, il passaggio al Twente, due anni, e poi, nell’agosto del 2016, il salto nell’Ajax. A 23 anni era già prontissimo: lanciato subito da Peter Bosz tra i titolari, ha messo insieme nella prima stagione 28 presenze e 7 reti, per migliorare nell’annata appena trascorsa. La Russia è il suo trampolino, Hakim è pronto a stupire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA