Roma, le cinque cose da sapere su 'El Zorro' Herrera

Il centrocampista messicano in scadenza con il Porto si è promesso ai giallorossi che sperano di portarlo a Trigoria già a gennaio
Roma, le cinque cose da sapere su 'El Zorro' Herrera© EPA

ROMA - Lo scorso 4 agosto, con la fascia di capitano al braccio, Hector Miguel Herrera Lopez, più semplicemente Hector Herrera, ha sollevato la Supercoppa di Portogallo allo stadio Municipale di Aveiro, la casa di Cristiano Ronaldo. Il 3-1 in rimonta sul Desportivo Alves non è stato altro che la riconferma della ritrovata superiorità in patria del Porto, che dopo quattro anni di digiuno trascorsi a vedere festeggiare gli eterni rivali del Benfica, la scorsa stagione si è ripreso finalmente lo scudetto. Il primo per il ‘todocampista’ centroamericano, che con 29 presenze e 3 reti ha dato il suo consueto contributo di quantità e qualità alla causa. Ora ha deciso che è tempo di cambiare e di fare una nuova esperienza e la destinazione scelta è Roma, sulla sponda giallorossa del Tevere.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FEELING CON MONCHI E IL PREZZO
Il diesse romanista Monchi lo segue da molto, fin dai tempi del Siviglia, e il suo sbarco a Trigoria è solo una questione di tempo: a giugno se non sarà a gennaio. Herrera ha il contratto in scadenza a giugno del prossimo anno e la sua posizione contrattuale è considerata allettante per diversi club, non solo la Roma. Lo cercano inglesi e spagnoli (e in Portogallo si dice anche dall'Inter), ma la società giallorossa è davanti: un intermediario ha proposto Herrera a Monchi già nei mesi scorsi, con la prospettiva di preparare il terreno alla scadenza naturale del contratto. Già quattro volte il messicano ha respinto le proposte di rinnovo e tra le offerte che ha ricevuto quella che considera più allettante è arrivata dalla Roma che ne vuole fare l’erede di Strootman. Quella del Porto è una bottega cara e il giocatore ha una clausola rescissoria di 40 milioni. Al momento è prematuro fare un’ipotesi di trattativa, ma è chiaro che il club portoghese non può pretendere il pagamento dell’intera clausola a pochi mesi dalla scadenza del contratto. Il Porto proverà a sparare alto, ma la Roma ha già un accordo per prendere Herrera a parametro zero a giugno: può quindi trattare da una posizione di forza. A ottobre si entrerà nel vivo, molto dipenderà dalla posizione del Porto in campionato e soprattutto in Champions League. Herrera è convinto di restare fermo sulla sua posizione di non voler rinnovare il contratto. A novembre i portoghesi potrebbero entrare nell’ordine di idee di lasciarlo andare per una cifra intorno ai 12 milioni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE ORIGINI E LA TENTAZIONE DI SMETTERE
Messicano di Rosarito, Bassa California, municipio a una manciata di chilometri dalla frontiera con gli States, nell’estate del 2011 l'allora 21enne Herrera militava ancora nel Tampico Madero, squadra 'filial' del Pachuca. «Prima di diventare un calciatore vero, il canterano deve imparare a soffrire e a girovagare, deve farsi le ossa» era infatti uno dei motti del club e lui le ossa se le era fatte nel Venados de la Magdalena Conteraras e negli Arroceros de Cuautla (terza divisione) prima di arrivare appunto al Tampico Madero (seconda divisione) e ritornare infine al Pachuca che gli concede un torrido debutto, datato 23 luglio, in occasione dell’accesa sfida con il Santos Laguna. Il ragazzo non lascia indifferenti e, 13 partite dopo, si guadagna il premio come miglior debuttante dell’Apertura 2011. Eppure fino a quel momento nel club nessuno credeva in lui, che era quasi tentato prima di lasciare finché proprio nel 2011 il nuovo tecnico Efrain Flores decide di puntare su di lui: «Non ho dovuto far altro che metterlo in campo, poi ci ha pensato lui a mostrarci cosa era in grado di fare» ha poi rivelato qualche anno dopo il suo mentore in un'intervista.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI IDOLI, IL SOPRANNOME E LA CHIRURGIA PLASTICA
L’idolo di Hector da bambino non era un messicano ma un argentino: Juan Roman Riquelme, fuoriclasse del Boca Juniors e poi del Barcellona, di cui ammirava la classe e la visione del gioco seguendone le gesta dalla tv. Con il passare degli anni poi ha iniziato ad apprezzare una ltro grande interprete del ruolo come Iniesta, per anni faro del Barcellona e della Spagna e ora emigrato in Giappone. Con i suoi idoli non c’entra niente però il soprannome che gli venne dato da piccolo: ‘El Zorillo’ che è poi diventato ‘El Zorro’ ossia la ‘La Vole’. Non per la furbizia, ma per la ciocca di capelli di un colore diverso dagli altri che aveva al centro della testa, come quella di una volpe appunto. C’è però un’altra curoisità sul suo look: subito dopo il Mondiale si è sottoposto a un doppio intervento di chirurgia estetica che gli hanno dato un nuovo naso e nuove orecchie.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

COLONNA DEL MESSICO
La sua trafila nelle varie categorie della selezione messicana culmina con la partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012, che ergono Hector a uno degli uomini simbolo della cosiddetta 'generación dorada', che finisce per aggiudicarsi incredibilmente l’oro, superando nella finalissima di Wembley dell’11 agosto, niente meno che il Brasile dei vari Neymar, Thiago Silva, Marcelo e Hulk. Herrera diventa poi una pedina fondamentale nello scacchiere del 'Tricolor', conquistando nel 2015 anche Gold Cup e Concaf Cup. Anche nell’ultimo Mondiale disputato in Russia, il calciatore del Porto si è messo in evidenza in una selezione che ha ben figurato arrendendosi soltanto al Brasile negli ottavi di finale. Complessivamente con ‘El Tricolor’ ha messo insieme 70 presenze e messo a segno 5 gol. La particolarità delle sue realizzazione con la maglia del suo Paese è che le sue vittime fanno tutte parte del continente Centro-Sud americano: due volte contro Trinidad e Tobago e poi Argentina, El Salvador e Uruguay. Fresco campione di Portogallo, con il Porto nel 2013 e ad agosto scorso ha conquistato la Supercoppa.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STIMA DI GUARDIOLA E LOPETEGUI
Diversi gli estimatori di Herrera, in giro per il pianeta, a cominciare da Pep Guardiola«È un giocatore fantastico - ha detto di lui l'attuale tecnico del Manchester City -. Fisicamente è un portento. A prima vista sembra lento, ma se lo osservi bene ti rendi conto che è dappertutto e che è molto potente». Gli fa eco l’ex ct della Spagna e attuale allenatore del Real Madrid, Julen Lopetegui, che ha allenato il messicano nelle sue due stagioni alla guida del Porto«Quello che mi ha sempre colpito di Hector è l’atteggiamento. Raramente ho avuto ai miei ordini gente con uno spirito competitivo pari al suo. Un tipo davvero fantastico».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Lo scorso 4 agosto, con la fascia di capitano al braccio, Hector Miguel Herrera Lopez, più semplicemente Hector Herrera, ha sollevato la Supercoppa di Portogallo allo stadio Municipale di Aveiro, la casa di Cristiano Ronaldo. Il 3-1 in rimonta sul Desportivo Alves non è stato altro che la riconferma della ritrovata superiorità in patria del Porto, che dopo quattro anni di digiuno trascorsi a vedere festeggiare gli eterni rivali del Benfica, la scorsa stagione si è ripreso finalmente lo scudetto. Il primo per il ‘todocampista’ centroamericano, che con 29 presenze e 3 reti ha dato il suo consueto contributo di quantità e qualità alla causa. Ora ha deciso che è tempo di cambiare e di fare una nuova esperienza e la destinazione scelta è Roma, sulla sponda giallorossa del Tevere.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Roma, le cinque cose da sapere su 'El Zorro' Herrera
2
Pagina 2
3
Pagina 3
4
Pagina 4
5
Pagina 5
6
Pagina 6