Roma, adesso a Trigoria tutto sembra precario

Giocatori nervosi e insoddisfatti, club in tensione: si naviga a vista
Roma, adesso a Trigoria tutto sembra precario© LAPRESSE
Roberto Maida
3 min

ROMA - Succede spesso, in genere succede sempre alla Roma. Mancano i risultati, si cercano colpevoli. L’uno contro l’altro armati. Trigoria in questo momento è un eremo di tensioni, frustrazioni, malumori. Dalla dirigenza ai calciatori, difficile trovare qualcuno che sorrida. Non è bastata nemmeno l’iniziativa del club di aprire il ritiro alle famiglie per riportare serenità. E la presa di coscienza pubblicizzata ieri da El Shaarawy Dobbiamo essere uomini, prenderci le nostre responsabilità e ripartire» ha detto a Dazn) è dignitosa quanto vaga: chi è che non si sta comportando nel modo corretto?

FRIZIONI - Di sicuro qualcosa nello spogliatoio si è spezzato dopo l’addio di Strootman. Diversi giocatori non hanno capito la tempistica dell’operazione, provando una sensazione di precarietà difficile da ignorare: se hanno venduto Kevin, può toccare a ciascuno di noi in nome dell’equilibrio finanziario. Guarda caso da quel dì la Roma non ha più vinto una partita. E se è vero, come dice Totti, che in ritiro non c’è più socialità a causa degli smartphone, è anche vero che a Trigoria sono in pochi ad aver cementato un’amicizia inossidabile. E’ una conseguenza quasi logica delle continue rivoluzioni di mercato. Parlare di un grande gruppo quando i giocatori si conoscono appena diventa insomma complicato. E più di qualcuno, come in ogni ambiente di lavoro, discute vigorosamente. I sussurri raccontano di un acceso diverbio tra due calciatori importanti domenica al rientro nello spogliatoio. Due che si erano già beccati l’anno scorso e che evidentemente, almeno per carattere, non si adorano. Le urla sono state sentite anche dai giocatori del Bologna.

L’ALLENATORE - In tutto questo il caposquadra, cioè Di Francesco, fatica a riportare l’ordine. Radio Trigoria racconta che alcuni dei senatori siano scontenti, chi per la scarsa solidità difensiva e chi per la deludente qualità del gioco. E tra i calciatori di mezzo, i titolari a intermittenza, l’insoddisfazione riguarda la gestione del turnover: Cristante segna contro il Chievo e poi va 90 minuti in panchina a Madrid, El Shaarawy se la cava benino contro il Real e poi non entra al Dall’Ara, Kluivert passa dalla tribuna del Bernabeu alla titolarità in campionato. 

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