Roma, Mancini: Non si può discutere Dzeko

Il ct elogia l'attaccante che ha allenato al City: «E’ da anni uno dei centravanti più forti d’Europa. Segna tanto e sa anche impostare»
Roma, Mancini: Non si può discutere Dzeko

ROMA - Quando Dzeko è in giornata gira tutta la Roma. La squadra giallorossa è ripartita grazie al centravanti, che qualche volta si sveglia con la luna storta. Difficile discutere un attaccante con i numeri di Edin, entrato ormai nell’Olimpo dei marcatori giallorossi di tutti i tempi. Sul centravanti è pronto a scommettere Roberto Mancini, il commissario tecnico dell’Italia che ha allenato Edin al Manchester City: «Dzeko è un grandissimo attaccante, da anni uno dei più forti centravanti d’Europa. I numeri sono dalla sua parte: è andato in doppia cifra in Bundesliga, in Premier e in serie A. Ha il fiuto del gol e non è valido solo in area ma anche nell’impostazione del gioco. Ha piedi di talento e idee, sa giocare a pallone e riesce a far giocare la squadra». A Manchester Mancini ha allenato Dzeko quando era più giovane. Il centravanti non si è trovato benissimo nella sua esperienza inglese, tanto che poi ha spinto per andare alla Roma, ma il tecnico italiano era già andato via: «Io ho avuto Edin nel suo periodo migliore, nel pieno della maturità: abbiamo vinto uno scudetto con il City e ha dato un contributo notevole, diventando uno dei giocatori decisivi di quella stagione. Penso che Dzeko non possa essere discusso per il valore che ha. Come tutti gli attaccanti, non realizza tutte le occasioni che gli capitano, fa anche errori sotto porta perché non esiste un bomber infallibile che realizza 10 gol su 10 occasioni. Nella Roma ha fatto grandi cose, è arrivato alla semifinale di Champions da protagonista, realizzando moltissimi gol: e chi segna in quella competizione significa che è un giocatore speciale, importante. Sono certo che anche in questa stagione Edin sarà uno dei realizzatori più importanti della serie A e della Champions».

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EDIN BELLO DI NOTTE - In questo inizio di stagione tormentato, caratterizzato da alti e bassi, Dzeko ha segnato sempre sotto la luce dei riflettori, se si considera che anche il primo, fantastico gol alla prima giornata a Torino è stato segnato alla fine della partita cominciata alle 18, quando allo stadio avevano cominciato ad accendere la luce artificiale. «Mi dà la sensazione che preferisca giocare di sera», ha detto Di Francesco al termine della partita contro il Cska. Se escludiamo la prima stagione, Edin Dzeko ha segnato 70 gol in giallorosso: 53 di sera (in 71 partite), solo 17 (in 40) con la luce del sole. Una media di 0,74 reti a gara contro 0,43. Quando si accendono le luci Dzeko si trasforma, basti pensare alla serata contro il Chelsea a Stamford Bridge, o ai due gol del San Paolo nello scorso campionato. A Napoli domenica si giocherà di sera. Una buona notizia per Di Francesco.

NUMERI DA RECORD - Solo due gol in campionato e cinque in Champions, in Europa il bosniaco si esalta, come nella passata stagione, quando con le sue reti trascinò la squadra in semifinale. Un gol ogni 360 minuti in campionato, uno ogni 54 in Europa. La differenza del rendimento del centravanti bosniaco sta tutta qui. I numeri sono una garanzia. Contro i russi ha tagliato il traguardo delle 150 partite con la Roma, con 80 gol all’attivo, più di un gol ogni due partite, dieci nel parziale delle ultime otto sfide europee. Un’impennata nelle ultime due gare (cinque gol tra Viktoria e Cska) che lo ha portato a ridosso di Totti, con quindici reti complessive in Champions con la maglia giallorossa rispetto alle diciassette del Capitano. Anche Dzeko sta entrando nella leggenda.

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ROMA - Quando Dzeko è in giornata gira tutta la Roma. La squadra giallorossa è ripartita grazie al centravanti, che qualche volta si sveglia con la luna storta. Difficile discutere un attaccante con i numeri di Edin, entrato ormai nell’Olimpo dei marcatori giallorossi di tutti i tempi. Sul centravanti è pronto a scommettere Roberto Mancini, il commissario tecnico dell’Italia che ha allenato Edin al Manchester City: «Dzeko è un grandissimo attaccante, da anni uno dei più forti centravanti d’Europa. I numeri sono dalla sua parte: è andato in doppia cifra in Bundesliga, in Premier e in serie A. Ha il fiuto del gol e non è valido solo in area ma anche nell’impostazione del gioco. Ha piedi di talento e idee, sa giocare a pallone e riesce a far giocare la squadra». A Manchester Mancini ha allenato Dzeko quando era più giovane. Il centravanti non si è trovato benissimo nella sua esperienza inglese, tanto che poi ha spinto per andare alla Roma, ma il tecnico italiano era già andato via: «Io ho avuto Edin nel suo periodo migliore, nel pieno della maturità: abbiamo vinto uno scudetto con il City e ha dato un contributo notevole, diventando uno dei giocatori decisivi di quella stagione. Penso che Dzeko non possa essere discusso per il valore che ha. Come tutti gli attaccanti, non realizza tutte le occasioni che gli capitano, fa anche errori sotto porta perché non esiste un bomber infallibile che realizza 10 gol su 10 occasioni. Nella Roma ha fatto grandi cose, è arrivato alla semifinale di Champions da protagonista, realizzando moltissimi gol: e chi segna in quella competizione significa che è un giocatore speciale, importante. Sono certo che anche in questa stagione Edin sarà uno dei realizzatori più importanti della serie A e della Champions».

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