Ritiro Roma, malumore dei giocatori. Ma il club non cede

La squadra si adegua nonostante il provvedimento non piaccia L’obiettivo: sensibilizzare il gruppo. E dopo Plzen si continua
Ritiro Roma, malumore dei giocatori. Ma il club non cede© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Viaggio nel ritiro della Roma. Non accadeva da anni che si andasse due volte in ritiro nella stessa stagione, non è mai accaduto durante la gestione americana, che ha voluto dare sin dall’inizio un forte segnale di discontinuità con il passato. I giocatori non sono contenti ma si adeguano. La squadra partirà oggi dopo l’allenamento a Trigoria per la Repubblica Ceca e secondo il programma settimanale (che viene diffuso in una chat tra tutti i giocatori della prima squadra) al rientro della squadra da Plzen, nella notte tra domani e giovedì, la squadra resterà ancora a Trigoria. Ma il programma potrà subire variazioni, anche in base al risultato dell’ultima partita del girone di Champions. L’idea iniziale è di restare in ritiro tutta la settimana.

Le ore in ritiro trascorrono lente. Riunioni quotidiane, confronti anche individuali. I giocatori non sono contenti di stare lontani dalle famiglie, che possono ricevere a Trigoria nelle ore libere dagli impegni di allenamento. Accolgono i familiari sul piazzale dove si parcheggia, poi vanno al bar o restano intorno alla piscina se c’è ancora il sole. A volte i bambini piccoli piangono quando devono separarsi dal papà. Il provvedimento del ritiro è stato condiviso da dirigenti e allenatore. E il messaggio che vuole far passare la società è questo: confrontarsi, stare insieme, per capire i motivi di certi cali di tensione. Non c’è un preciso capo di imputazione per l’allenatore. Anzi, le responsabilità vengono individuate soprattutto nella squadra.

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