Roma, le scuse di Di Francesco: «Non penso alle dimissioni»

«E' momento di riflessioni» dice il tecnico in conferenza stampa. Si scusa anche Monchi a Roma Tv: «Non ho mai vissuto una partita così. Il mercato della Roma è chiuso»
Roma, le scuse di Di Francesco: «Non penso alle dimissioni»© Getty Images
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FIRENZE - Di Francesco si scusa ma resta al suo posto. Anche il ds Monchi si scusa, annuncia che la squadra non andrà in ritiro, conferma l'allenatore e di fatto chiude il mercato della Roma. E' teso il post-partita della Roma, dopo il 7-1 della Fiorentina e i dieci gol incassati nelle ultime due partite.

DI FRANCESCO NON SI DIMETTE Ogni commento è superfluo. Chiediamo scusa per questa partita. Non ci possiamo permettere queste pessime prestazioni" ha detto Di Francesco in conferenza stampa. "Il mio stato d’animo non è dei migliori: si faranno riflessioni in queste ore ed io farò le mie". Il tecnico ripete di voler capire come sia potuto succedere, di voler entrare nella mente dei giocatori. "Dimissioni? No, non c’è questo pensiero. Errori? Una lista piena ma uno è più evidente: nel momento di difficoltà si è perso la testa e questo è un pessimo segnale perché dimostra che la squadra non è ancora unita. Così non va”.


MONCHI A ROMA TV - Parla anche Monchi, intervenuto a Roma Tv. “Forse è il giorno più doloroso per me da ds, non ho mai vissuto una partita così. Oggi è un giorno in cui chiedere scusa ai tifosi, a chi era a Firenze e chi era a casa perché immagino come stanno”.

Fiorentina-Roma 7-1, la partita sui social

"Non credo che i giocatori volessero fare male. Sono stato prima della partita nello spogliatoio e loro volevano vincere, sapendo del’importanza di questa competizione" ha detto Monchi, che però non ritiene il ritiro una mossa giusta in vista della sfida contro il Milan. “Credo che oggi anche i giocatori hanno bisogno di sostegno. Non è il giorno per andare lontano da loro, ma per essere insieme ai giocatori e allo staff tecnico. Quando si arriva ad una prestazione così, se ne esce solo insieme. Non è il giorno per punire di più, la punizione è arrivata in campo”.


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