ROMA - "Roma città difficile? A me piace, sarà che sono romanista da tutta la vita. Trovo bello addirittura stare nel traffico, adoro tutto ciò che sta intorno a Roma". È la confessione di Bebe Vio, insignita oggi al salone d'onore del Coni del premio Mecenate per lo Sport 2022 'Varaldo Di Pietro': "Amo Trastevere, dove vivo, anche se c'è molto casino", prosegue la campionessa paralimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto, che aggiunge: "Non penso che l'attuale generazione di giovani debba essere chiamata 'generazione divano'. A scuola mi dicevano sempre di scegliere qualcosa che ti porti un lavoro. Ma ciascuna testolina ha un sogno dentro, non fatevi dire dagli altri quello che dovete fare".
Castrogiovanni: "Bebe Vio vuole cambiare il mondo"
"Il pregio più grande di Bebe Vio è che non utilizza la sua grandezza per lei, ma perché vuole cambiare il mondo in meglio e fare del bene agli altri". Lo ha detto Martin Castrogiovanni, grande amico della fiorettista paralimpica, che aggiunge: "Ho perso tante scommesse per colpa del Burraco, Bebe a volte si mette da parte le carte - afferma ridendo l'ex Nazionale azzurro di rugby -. Non le piace perdere, nemmeno a Burraco".