La Roma incontra il Setterosa a Rotterdam: "Emozione incredibile"

Domitilla Picozzi, campionessa della nazionale di pallanuoto e della Sis Roma, è una tifosa giallorossa e ci racconta la sua passione
La Roma incontra il Setterosa a Rotterdam: "Emozione incredibile"
Chiara Zucchelli
2 min

Il tempo per pensare al calcio è poco, perché il Setterosa impegnato a Rotterdam in World Cup ha bisogno di dedicarsi solo alla vasca. E lo sta facendo bene, considerando che ieri ha battuto 13-9 la Spagna qualificandosi per le finali di Long Beach. Non poco, visto che le spagnole sono campionesse d’Europa e vice campionesse olimpiche in carica. A segno, tra le altre, Domitilla Picozzi: con i tifosi romanisti a casa, vista la trasferta vietata, sarà lei, praticamente, l’unica giallorossa presente a Rotterdam. Per un caso del destino, lei romana e romanista si trova nella stessa città della sua squadra. «E nello stesso hotel. Infatti sono emozionata, molto. Però sono concentrata sulla World Cup. Non abbiamo molto tempo per lavorare insieme con l’allenatore e le compagne, dobbiamo sfruttarlo».

Come nasce il suo tifo per la Roma?

«Da generazioni. Mio padre e mio nonno Antonio prima di lui sono sempre stati ronanisti. Impossibile essere di un’altra squadra».

Giocatore preferito?

«Totti, troppo banale?».

E di quelli attuali?

«Dybala e Pellegrini».

Lei parte dall’esterno, è anche un po’ regista, si rivede in loro due? Ride «Beh, un po’ sì, in fondo non è un brutto paragone. Sono due giocatori che nella Roma sono importanti e anche a me piace esserlo».

Lei gioca anche nella Sis, avete dominato la stagione. E ora? Scudetto?

«Non posso nascondere che ci pensiamo, l’obiettivo è quello. Ora abbiamo la semifinale, vediamo cosa succede. Sarebbe una prima volta storica, ce la metteremo tutta».

Pensa mai che tra un anno avrebbe potuto vivere le Olimpiadi a Roma?

«Ci penso sempre, se devo essere sincera. O quantomeno spesso. E quando ci penso mi viene un po’ di malinconia, mi sarebbe piaciuto tantissimo. E non lo dico solo da sportiva, ma proprio da romana».

Oltre allo sport per lei c’è lo studio.

«Sono all’ultimo anno di medicina, ho 25 anni, ho preso un po’ più di tempo perché c’è la pallanuoto. Vivo a Ostia, ho l’obbligo di frequenza al Gemelli, non è facile conciliare tutto. Ma lo sport è la mia vita in questo momento. Mi piacerebbe anche andare di più allo stadio, ad esempio, ma tra partite, allenamenti ed esami non è facile. La Roma, però, la seguo sempre».


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