Dybala, due giorni per rifare i miracoli

L’argentino della Roma vuole ripetere la serata magica del Salisburgo: oggi si allena da solo, domani torna in gruppo
Dybala, due giorni per rifare i miracoli© AS Roma via Getty Images
Roberto Maida
4 min

ROMA - Un passo dopo l’altro, tra le terapie e la cyclette, tra un esercizio di potenziamento e una corsetta sul rullo del tapis-roulant. Paulo Dybala sta preparando con cura maniacale il rientro contro il Feyenoord, che rappresenta un rischio di quelli calcolati: è troppo importante la partita, è decisiva la sua presenza per la Roma, dentro o fuori in una notte. La possibilità di un infortunio più serio esiste e viene considerata ma anche tollerata per il bene collettivo. Era questa la sensazione che cercava Paulo dopo il ripudio della Juventus: essere così indispensabile da superare i limiti dell’ignoto.

Il programma

Dybala si è già confrontato con Mourinho, che dopo la sostituzione di Rotterdam sembrava molto preoccupato e invece domenica ha ammesso di ritenere probabile il recupero del pupillo per la partita di ritorno. Tutto converge verso l’ottimismo, a partire dalle sensazioni del protagonista che ha saltato l’Udinese proprio per tornare in pista giovedì. Il piano dello staff medico è abbastanza definito: oggi Dybala comincerà a svolgere un lavoro differenziato, per testare le risposte del muscolo contratto. Se non avvertirà fastidi, come tutti i tifosi della Roma si augurano, domani si allenerà con il gruppo a Trigoria, magari senza forzare. A quel punto, salvo intoppi, sarà pronto a giocare. Non sarà al cento per cento ma servirà lo stesso, come accadde nel playoff di Europa League contro il Salisburgo. Anche allora, Dybala si accorse che qualcosa non andava dentro a una coscia e chiese a Mourinho il cambio durante l’intervallo. Riposò la domenica successiva contro il Verona e poi diede spettacolo all’Olimpico contro gli austriaci, segnando anche il fantastico gol del 2-0. Il gol della qualificazione.

Attenzione

Due giorni fa intanto ha assistito dalla tribuna dell’Olimpico alla bella vittoria dei compagni, mai così convincenti senza di lui. Si è complimentato con la squadra per aver consolidato il terzo posto e ha dato appuntamento al gruppo per il secondo round contro il Feyenoord. Dybala vuole giocare, giocare subito, anche se non si può escludere che possa partire dalla panchina. Per Mourinho sarebbe già utile averlo a disposizione per uno spezzone di partita.

Prolificità

La Roma in sua assenza ha ritrovato i gol. Ne sono venuti tre contro l’Udinese, ne basterebbero due contro il Feyenoord se la regola aurea del 2023 - vincere all’Olimpico senza concedere reti - fosse rispettata. Nelle precedenti partite di Europa League di quest’anno, anzi, i risultati sono stati confortanti: sia il Salisburgo che la Real Sociedad sono stati battuti 2-0, proprio il risultato che andrebbe bene giovedì. Con il recupero di Dybala un’altra rimonta non appare impossibile, anche ricordando lo sviluppo del match d’andata: ci fosse stato Paulino in campo, Pellegrini non avrebbe sbagliato il rigore e la Roma si sarebbe probabilmente trovata all’intervallo in vantaggio. Ma siccome in Europa gli episodi sono decisivi, Mourinho sta studiano una nuova strategia «umile» per ribaltare a suo favore la situazione e regalare al club la quarta semifinale nelle ultime sei stagioni. Dybala, in toto o a mezzo servizio, gli offre ad esempio la possibilità di gestire i centrocampisti e i centravanti, che potranno alternarsi nel corso della partita. Stavolta il grande ex, Wijnaldum, potrebbe partire dall’inizio, con la rinuncia a uno tra Cristante (ammaccato) e Matic, mentre in attacco Abraham e Belotti avranno ciascuno un numero congruo di minuti da sfruttare. Gli esterni cambieranno rispetto a Roma-Udinese: dentro Zalewski e Spinazzola, freschi e pimpanti, per aggredire il Feyenoord anche dai lati. Servirà una gestione attenta delle emozioni e delle energie per evitare beffe. Ma con Dybala e con Mourinho sarà più semplice immaginare una notte di festa.


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