Monza-Roma Cristante a centrocampo, Abraham davanti

Mourinho è orientato a confermare la difesa a tre utilizzando Celik come centrale, possibile chance per Solbakken in attacco
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Tutti a Monza, tutti uniti e concentrati sulla lotta alla Champions League. La Roma non si piange addosso, ha già messo alle spalle la sconfitta contro l’Atalanta e il pareggio amaro contro il Milan per focalizzare l’attenzione solamente alla sfida di questa sera contro gli uomini di Palladino. Una trasferta complicata, contro un avversario temibile e che è reduce da tre successi consecutivi, due dei quali contro Inter e Fiorentina. Insomma, non una trasferta agevole per Mourinho che è privo di tanti giocatori. Troppi. Per questo motivo lo Special One ieri ha deciso insieme al gruppo di organizzare una grande spedizione per Monza, quindi far salire sull’aereo diretto a Bergamo (da lì lo spostamento per la città brianzola) tutto il gruppo Roma. Da Smalling a Llorente, da Karsdorp a Belotti fino allo squalificato Matic: tutti hanno gradito l’idea del tecnico portoghese di partire insieme alla squadra, con l’obiettivo di fare quadrato, di stare vicino ai giocatori che scenderanno in campo con una formazione fortemente rivisitata rispetto a quella titolare e che ha portato il club al terzo posto (prima della sconfitta con l’Atalanta, e dell’inizio dei tanti infortuni) e alla semifinale di Europa League. Tutti uniti, un gruppo compatto e che da ormai quasi due anni si dà forza e si spalleggia per rialzarsi dopo i momenti complicati della stagione. Del resto non c’è un giocatore che almeno una volta non abbia detto «Questa squadra è una famiglia». Così come lo stesso Mourinho dopo la vittoria contro il Feyenoord ha ammesso: «I giocatori sono fantastici, ho un’empatia tremenda con tutti loro. Non posso dire che sono come José e Matilda, che amo tanto, però sono quasi dei figli». Questa Roma è una delle più unite nel suo recente passato, e il tecnico punta anche su questo per superare un momento delicatissimo legato alle assenze. Del resto, tra infortuni, giocatori in dubbio e squalificati, si potrebbe creare una seconda squadra.  

Quanti assenti 

Llorente, Smalling e Kumbulla in difesa, Karsdorp, Matic e Spinazzola (fastidio muscolare nella rifinitura) a centrocampo, Dybala e Wijnaldum alle spalle di Belotti. Nove undicesimi di una ottima formazione tra tribuna e panchina, ecco perché il pareggio/beffa di sabato sera contro il Milan va considerato un miracolo di Mourinho e un grande lavoro di sacrificio e determinazione di chi era in campo. Stesso spirito che servirà anche stasera contro il Monza. Molto probabilmente sia Dybala che Wijnaldum si accomoderanno in panchina, o per subentrare nella ripresa oppure per tornare direttamente nella sfida di sabato prossimo contro l’Inter.  

Cristante a centrocampo

 Il grande rebus e sul quale questa mattina Mourinho scioglierà le riserve è sulla difesa. Con Mancini e Ibañez (entrato in diffida) unici centrali a disposizione, il tecnico potrà o giocare con la difesa a quattro - come fatto contro la Sampdoria - oppure optare per quella classica a tre ma con l’utilizzo di un terzino nel reparto. Quindi uno tra Celik e Spinazzola, con il primo favorito visto il fastidio muscolare avvertito dall’azzurro nella rifinitura e che andrebbe a giocare sul centro-destra con Mancini centrale e Ibañez a sinistra. Anche questo spiegherebbe la convocazione di Corentin Louakima, ventenne terzino destro della Roma Primavera, pronto a fare da vice a Zalewski sulla destra. L’altra possibilità - quella meno probabile - riguarda l’impiego del giovane Keramitsis dal primo minuto, il ragazzo salito in prima squadra e convocato per Monza. Con il 3-4-2-1 (stesso modulo del Monza) sulle fasce potrebbero quindi giocare il ventunenne polacco ed El Shaarawy con la coppia Bove-Cristante in mezzo al campo e l’utilizzo di Solbakken e Pellegrini alle spalle di Abraham. Le assenze lasciano tanti dubbi allo stesso Mourinho che soltanto questa mattina deciderà l’undici titolare da impiegare contro il Monza. 

 


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