Serie A Torino, Mazzarri: «Frenati da ingenuità, sbagliati troppi gol»

Il tecnico: «I primi 25' abbiamo messo in difficoltà la Roma, poi ci siamo addormentati. Giallorossi con più fame ed energie nervose. Male Falquè»
Serie A Torino, Mazzarri: «Frenati da ingenuità, sbagliati troppi gol»© ANSA
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TORINO“Siamo stati frenati da delle ingenuità anche oggi, perchè se permettiamo a un giocatore di calciare due volte in area di rigore, di cui una da terra…". E' un Walter Mazzarri deluso quello che commenta la sconfitta contro la Roma: "Ci facciamo male da soli, giochiamo anche bene - prosegue il tecnico del Torino - Oggi a tratti sembravamo noi la squadra che lotta per i vertici, i primi 25 minuti abbiamo messo in difficoltà la Roma. Poi Zaniolo è molto bravo. Loro hanno fame, energie nervose. Ma noi ogni tanto ci addormentiamo, la lampadina si spegne. Nel calcio ci vogliono malizia e attenzione. Sul primo gol bastava essere un po’ più reattivi".

TROPPI GOL SBAGLIATI - L'altro campanello d'allarme in casa granata è dato dai tanti errori in attacco: “Si sbagliano gol davanti alla porta. Ci gira male. E non concretizziamo quel che facciamo. Mii viene in mente l’occasione di Belotti sul 3-2: clamorosa. Lui di solito quei gol li fa” . Mazzarri prosegue: “Oggi Falque doveva venire tra le linee e mandare in porta i compagni. Ma non ha trovato la giusta collocazione, ha patito la fisicità degli avversari; l’ho visto fuori forma, non riusciva a trovare gli spazi”. Lo spagnolo non ha preso bene la sostituzione: “Al suo posto Zaza ha fatto bene, la squadra ha realizzato due gol creando i presupposti per farne un terzo. Si creano occasioni che poi vengono sbagliate in modo clamoroso. Vieni qui, metti in difficoltà la Roma sul piano del gioco e poi sbagli queste cose". Le assenze in difesa hanno peggiorato il tutto: "Dietro poi ci mancavano Izzo e Moretti, per noi fondamentali, c’era Lyanco che paga il non aver giocato per un anno. Oggi dietro abbiamo fatto errori che di solito non facciamo perchè ci mancavano giocatori importanti” conclude Mazzarri.


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