Paolo Rossi: il volo di Pablito

Paolo Rossi vinse campionato e classifica dei cannonieri con il Vicenza in B, l’anno successivo fu il bomber della Serie A e giocò da titolare il Mondiale in Argentina. Negli ultimi trent'anni altri campioni come Schillaci, Balbo,Toni e Immobile hanno raggiunto questo traguardo.
Paolo Rossi: il volo di Pablito
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Capocannoniere in B, capocannoniere in A, eroe del “Mundial” spagnolo, con i tre gol segnati al Brasile, i due alla Polonia e la rete dell’1-0 alla Germania. Paolo Rossi, passato alla storia come “Pablito” ripercorre la sua carriera, partendo proprio dalla straordinaria annata di Vicenza, anzi dalle straordinarie annate di quello che è passato alla storia come il “Real Vicenza”.

Paolo era partito da Prato per giocare nella Juventus, che dopo averlo fatto esordire in Coppa Italia, lo aveva girato al Como in A. Ai tempi c’era solo una sostituzione, quindi giocare non era propriamente facile e Rossi, in campo, andò solo sei volte.

E poi?

«La decisione di scendere in B, in una società che mi voleva e con un allenatore, Giovan Battista Fabbri, che era intenzionato a farmi giocare. Quella della B, il ’76-77 fu un’annata splendida: 36 presenze, 21 gol!»

Un anno dopo hai giocato il Mondiale! Oggi, per un attaccante, è ancora possibile essere proiettati in così breve tempo dalla B alla Nazionale?

«Vedendo i problemi che assillano Antonio Conte direi di sì… In realtà oggi non è così semplice dopo una decina di partite in A vestire la maglia della Nazionale. Si gioca in contesti diversi, a intensità diverse, ma una stagione in B io la consiglio a tutti.» 

Perché?

«Quando giocavo io era così: dicevano: “Vai a farti le ossa”, anche se in realtà le ossa te le facevano i difensori. In quegli anni in panchina c’erano il portiere di riserva e due giocatori, nulla più, quindi l’esordio in prima squadra avveniva più tardi rispetto a ora, però non potevi stare due anni a guardare. Dopo la Primavera c’era da dimostrare quanto si valeva. Prima di me in B c’era stata gente come Causio e Bettega… Credi se in B hanno giocato loro nessuno deve sentirsi sminuito da un’annata a maturare.»

Quindi?

«Quindi, sono andato a farmi le ossa, a prendere botte da chi aveva una decina d’anni più di me! Dico prendere botte perché c’erano stopper e libero, uno era sempre attaccato, non c’era la zona come ora con le marcature che diventano assillanti soltanto nei pressi dell’area.»

Altri tempi… «Altri tempi, ma l’esperienza di Vicenza ha caratterizzato la mia carriera ed è valida tuttora! Una stagione da protagonista, mi ha regalato autostima e visibilità. Importantissima è stata l’autostima, ho iniziato a credere in me, ho visto che potevo segnare anche contro difensori fisicamente più forti.»

La Tripletta al Brasile…

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In questo numero, tra gli altri articoli:

Due campionidue goleador, uno del passato l’altro del presente, raccontano la loro avventura in B. Paolo Rossi, che con il Vicenza aveva vinto al classifica capocannonieri, e Eder che nella cadetteria ha giocato con EmpoliFrosinone e Sampdoria sono i protagonisti del nuovo numero di B Magazine, la rivista ufficiale della Lega B dedicata alla cadetteria.

Inchiesta sui format delle varie seconde divisioni europee: viaggio tra retrocessioni, promozioni, play off e spareggi con la A per la promozione e per la salvezza.

In un'intervista Simone Ganz figlio d’arte e bomber come il padre racconta la sua stagione col Como.

Tante foto di tifosi e di gol, la vignetta del gol più bello, quello di Ebagua al Brescia, e interviste ai protagonisti del mese: DragoTerracciano e Galloppache è tornato in campo riconquistando la maglia da titolare col Modena dopo tre operazioni al ginocchio.

Nella rubrica amarcord quella volta che l’ex Anastasi con l’Ascoli vinse sul campo della Juventus

Infine l’avvocato penalista Guido Camera parla delle molteplici attività della Lega B per contrastare le scommesse illegali nel calcio

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