Il Pagellone di Serie B: l'effetto Palladino, Camplone e il blitz di Bagadur

Il ritorno dell'ex juventino con la doppietta all'Ascoli accorcia le distanze tra la A e il Crotone, Juric ora è primo anche grazie all'attaccante napoletano. L'orgoglio di Camplone, risparmiato dalla contestazione dei baresi, e gli svarioni arbitrali, non solo di Pasqua di Tivolia Trapani. Sino alla gioia di Bagadur, il giovane cecchino di Fiume che sigla al 94' il primo blitz esterno della Salernitana ora più vicina alla A nonostante un incontentabile Menichini.
Il Pagellone di Serie B: l'effetto Palladino, Camplone e il blitz di Bagadur© LaPresse
Tullio Calzone
4 min

10 PALLADINO (Crotone)
Prende per mano il Crotone dando l’accelerata decisiva alla squadra di Juric nella lotta per il primato e per la A diretta. Il ritorno in campo da protagonista dell’ex juventino e la doppietta che schianta l’Ascoli è la conferma della bontà di una delle tante operazioni di mercato del ds Ursino, il mago che c’è dietro il miracolo della piccola calabrese ormai a un passo da un sogno.
  
9,5 JURIC (Crotone)
Il controsorpasso sul Cagliari e la nuova leadership della classifica è il capolavoro del tecnico croato, uscito indenne dal momento più delicato della stagione, piazzando il colpo giusto al momento giusto. Il +14 sul terzo posto è già un record per la B alla 30ª giornata. Neanche la Juve di Buffon allenata da Deschamps era riuscita a fare tanto.
  
9 BARONI (Novara)
Ostinato a inseguire la promozione sia pure dalla porta secondaria, il tecnico fiorentino non perde colpi. Anzi la squadra cresce sotto il profilo della personalità, archiviando definitivamente quel periodo di appannamento che pure non l’aveva allontanata dall’obiettivo stagionale.
  
8.5 CAPUTO (Entella)
Segna ed esulta. Scartato dal Bari e mandato in esilio a Chiavari, l’attaccante pugliese, ex capitano biancorosso sino alla scorsa stagione, decide la partita al Picco con un gol che è una magia e un macigno per il povero Camplone.
  
8 MARAGLIULO (Lanciano)
Doveva essere una soluzione temporanea e tampone, dopo l’esonero di D’Aversa e in attesa del passaggio di proprietà del club frentano poi abortito anche un po’ per merito di questo tecnico sconosciuto. Con 13 punti in 6 gare, Maragliulo non solo ha ridato consistenza alle possibilità di salvezza del Lanciano, ma ha fatto riappassionare sportivamente la presidentessa Valentina Maio, giunta quasi al passo dell’addio, prima di ripensarci.
  
8 DI CARLO (Spezia)
Il blitz al Partenio è oro colato. Super Mimmo lascia il segno ed elimina, molto probabilmente, una fastidiosa avversaria per i play off, sempre più obiettivo dei liguri.

7,5 PRCIC (Perugia)
L’attenuante dell’uomo in meno non toglie spessore a questo successo del Perugia nel derby. E’ l’ex Toro a firmare la gara che toglie definitivamente dai guai la squadra di Bisoli che si fa espellere per andare a festeggiare tra i tifosi biancorossi.
  
7 BAGADUR (Salernitana)
Spunta al 94’ nell’ultima azione al Manuzzi e regala alla Salernitana una vittoria insospettabile per una squadra incapace di approfittare di una superiorità numerica che durava dal 27’ del primo tempo. Menichini si tiene i 3 punti ma non ringrazia la sua squadra, ancora difettosa di quella personalità indispensabile per salvarsi. Ma sembra un’autocritica più che un’accusa ai suoi uomini. O no?

5 CAMPLONE (Bari)
Cambia il Bari e sbaglia ancora. Senza la brillantezza di Dezi e l’incisività di Puscas non si va da nessuna parte. E fanno bene i tifosi a contestare la squadra alla ripresa degli allenamenti, pur non attribuendo all’allenatore pescarese particolari responsabilità. Lui dal canto suo ha avuto almeno l’onesta di arrivare a un passo dal rimettere il mandato. «Se il problema sono io, sono pronto a farmi anche da parte», ha dichiarato a caldo dopo le bastonate dell’Entella e dell’ex Caputo. Il problema, ovviamente, non è lui. Ma un po’ di coraggio in più non guasterebbe.

5 ODDO (Pescara)
Le attenuanti generiche non mancano, come il freddo che congela il cuore di questo Pescara che, da quando avrebbe voluto spaccare il mondo, s’è ridotto alla figuraccia nel posticipo per la neve di Vercelli. Sì, è vero, quando di mezzo c’è un guastafeste come Foscarini, c’è da aspettarsela. L’approccio al Piola degli abruzzesi, proprio no. E qualche spiegazione la dovrebbe dare anche Oddo.

4 PASQUA (arbitro di Trapani-Cagliari)
Non ne azzecca una il fischietto di Tivoli nella gara che vede il Cagliari sull’orlo della crisi e poi spinto su dallo scirocco che spira forte sul Provinciale. Due rigori pretesi da Cosmi, almeno un paio di fuorigioco non fischiati in altrettante azioni da gol che poi fissano il pari: insomma, si può fare di più.


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