ROMA - Ci sarebbero voluti due posti da assegnare in A per premiare equamente Pescara e Trapani, non solo per la straordinaria stagione che hanno saputo farci vivere sino all’ultimo istante di questa finale play off, tra le più belle di sempre, certamente la più equilibrata e avvincente di tutte fra quelle sinora giocate. Alla fine a fare la differenza è stata una magia di Verre, emulo di Maradona al Provinciale.
MAGO VERRE - La rete magnifica da centrocampo del folletto romano, se non è riuscita a interrompere l’impeto dei siciliani, li ha inesorabilmente allontanati da una promozione tornata in bilico dopo la prodezza di Citro in avvio di match. L’attaccante, ballando tra le linee, ha mandato in frantumi la strategia di Oddo, obbligandolo, di fatto però, a giocarsela con le armi letali che lo avevano portato sin qui.
ODDO DOPO ZEMAN - Oddo come Zeman nel 2012: il giovane tecnico s’iscrive con autorevolezza nel solco della tradizione scolastica avviata da Galeone anni fa. Anzi va oltre! Onore, comunque, a Serse Cosmi che ha mantenuto le promesse, non solo quelle a caldo dell’Adriatico dopo la sconfitta dell’andata incassata giocando in dieci per oltre un’ora. L’uomo del fiume ha provato sino all’ultimo a ribaltare il pronostico e a imporre il vantaggio del 3º posto in campionato, un risultato che era già un capolavoro in tutti i sensi. Al di là dell’amarezza per questo sogno svanito di un nulla, il calcio italiano ritrova un personaggio autentico e vero, come dimostrano ampiamente le lacrime in panchina mentre Oddo lo consola abbracciandoselo come un papà!