L'abbraccio di Oddo e le lacrime di Cosmi: quando il calcio torna umano

Il Pescara è in A: omaggio ai migliori. Ma l'abbraccio del giovane tecnico abruzzese al maestro Serse è il momento più magico di tutta la serata di Trapani. Più dello stesso gol pazzesco di Verre che riporta i biancazzurri tra le grandi a quattro anni di distanza dal successo di Zeman firmato da Insigne, Immobile e Verratti.
L'abbraccio di Oddo e le lacrime di Cosmi: quando il calcio torna umano© LaPresse
Tullio Calzone
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ROMA - Ci sarebbero voluti due posti da assegnare in A per premiare equamente Pescara e Trapani, non solo per la straordinaria stagione che hanno saputo farci vivere sino all’ultimo istante di questa finale play off, tra le più belle di sempre, certamente la più equilibrata e avvincente di tutte fra quelle sinora giocate. Alla fine a fare la differenza è stata una magia di Verre, emulo di Maradona al Provinciale.

MAGO VERRE - La rete magnifica da centrocampo del folletto romano, se non è riuscita a interrompere l’impeto dei siciliani, li ha inesorabilmente allontanati da una promozione tornata in bilico dopo la prodezza di Citro in avvio di match. L’attaccante, ballando tra le linee, ha mandato in frantumi la strategia di Oddo, obbligandolo, di fatto però, a giocarsela con le armi letali che lo avevano portato sin qui.

Al di là degli episodi, ha vinto la squadra che più di ogni altra ha provato attraverso il proprio sistema calcistico a contrapporsi allo strapotere del Cagliari di Massimo Rastelli, nato per vincere, e dell’indomito Crotone, sbarazzino e organizzato, di Ivan Juric, antagoniste approdate in A dalla porta principale. Dopo la delusione di un anno fa e la promozione evaporata a Bologna contro Delio Rossi con un legno colpito da Melchiorri al 90’, il Pescara si riprende dunque la A, anche soffrendo.

FOTO, COSMI PIANGE IN PANCHINA: ODDO LO CONSOLA

ODDO DOPO ZEMAN - Oddo come Zeman nel 2012: il giovane tecnico s’iscrive con autorevolezza nel solco della tradizione scolastica avviata da Galeone anni fa. Anzi va oltre! Onore, comunque, a Serse Cosmi che ha mantenuto le promesse, non solo quelle a caldo dell’Adriatico dopo la sconfitta dell’andata incassata giocando in dieci per oltre un’ora. L’uomo del fiume ha provato sino all’ultimo a ribaltare il pronostico e a imporre il vantaggio del 3º posto in campionato, un risultato che era già un capolavoro in tutti i sensi. Al di là dell’amarezza per questo sogno svanito di un nulla, il calcio italiano ritrova un personaggio autentico e vero, come dimostrano ampiamente le lacrime in panchina mentre Oddo lo consola abbracciandoselo come un papà!


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