Allenatore Palermo: in corsa Ranieri, De Rossi e De Zerbi

Terremoto in casa rosanero: Baldini sbatte la porta per vedute diverse con la nuova dirigenza
Allenatore Palermo: in corsa Ranieri, De Rossi e De Zerbi
Paolo Vannini
4 min

PALERMO - La favola felice del Palermo appena tornato in B e pronto a traguardi ancora più ambiziosi sotto l'egida del City Group, si spezza subito in una giornata surreale. Il tecnico Baldini e il ds Castagnini, protagonisti della promozione arrivata solo il 12 giugno scorso, si sono dimessi. Il club ha provato a trattenerli ma non c'è stato nulla da fare ed alle 20,50 è arrivato il comunicato ufficiale che “accetta a malincuore le inaspettate dimissioni”, porge ad entrambi i soliti ringraziamenti e specifica che “la società è già al lavoro per implementare una nuova struttura tecnica. Un ulteriore annuncio arriverà nei prossimi giorni”.

I motivi

Conoscendo la filosofia di Silvio, la fine dell'entusiasmo che aveva portato alla clamorosa conquista della B. Il tecnico ha avvertito da più di un segnale che quella magia si era rotta, che lui stesso, per quanto stimato, non era al centro del progetto, ed ha preferito chiudere qui piuttosto che trascinare un rapporto che prima o poi sarebbe degenerato in crisi.

I nodi

Silvio Baldini ieri mattina è arrivato al Barbera e ha riunito la squadra comunicando la sua decisione: «Non posso trasmettervi la mia energia se non risolvo certe cose a livello societario» è pressapoco il concetto espresso. Fulmine a ciel sereno? Solo in parte. Baldini da giorni premeva per difendere il gruppo con cui aveva realizzato l'impresa. Uno dei punti dolenti era ad esempio il rinnovo dei contratti a De Rose e soprattutto a Luperini, legati ai rosa al momento solo fino al 2023, ma braccati da altri club con proposte interessanti. Il prolungamento di Luperini pareva congelato e questo è un primo punto che dava fastidio al tecnico toscano.

Poi c'era il problema di un assestamento da trovare col nuovo management: il Palermo della galassia City risponde a criteri diversi e a una burocrazia più complicata, Zavagno si è affiancato a Castagnini sul mercato, Gardini gestisce l'aspetto organizzativo. Dovevano essere tappe di una crescita che si sperava più dolce, invece si è arrivati presto ad una diversità di vedute che ha portato alla rottura. E Castagnini, ds legato a filo doppio con l'allenatore, non ha potuto che condividerne la scelta.

Colloquio senza esito

Quando la situazione è precipitata, allo stadio sono piombati Dario Mirri, che fino al mattino non aveva percezione di una situazione tanto esplosiva, ed era già presente Giovanni Gardini, che, ufficializzato nel ruolo di direttore generale dopo l'ingresso della proprietà arabo inglese ma finora mai presentato, si è trovato subito ad affrontare una inattesa patata bollente. Baldini e Castagnini hanno ribadito per iscritto la loro intenzione di interrompere il rapporto, in disaccordo con le linee generali d'intervento. Mirri ha cercato di mediare, voleva rigettare le dimissioni ma non c'erano margini. Se Baldini s'impunta ed è convinto di una cosa, difficile fargli cambiare idea. Alle 18,30 Silvio e Castagnini sono scesi dagli uffici, sono saliti sul pick up del tecnico e hanno lasciato il Barbera. L'addio si era consumato senza possibilità di ripensamenti.

Soluzioni alternative

Ora gli scenari sono incerti e i rebus vanno risolti velocemente: domenica si gioca in Coppa e il 13 agosto in campionato. Non sarà più il Palermo di Baldini ed è logico a questo punto che abbia caratteristiche del tutto differenti. Sono già arrivate disponibilità eccellenti per la panchina, come quelle di Claudio Ranieri e Daniele De Rossi, ma c'è anche il sogno De Zerbi, liberatosi dall'avventura ucraina con lo Shaktar. Gardini è già al lavoro per identificare soluzioni alternative anche per il ruolo di Ds: più che i nomi di Zamuner e De Franceschi, emersi in passato prima della conferma di Castagnini, si fa strada una candidatura Riccardo Bigon, ex Napoli, Verona e Bologna.


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