"Salvate il soldato Francesco", lo speaker licenziato dal Perugia per un lapsus su Astori

I tifosi umbri manifestano sui social la propria solidarietà alla "voce" del Curi, tradita dall'emozione prima della gara vinta con il Brescia
"Salvate il soldato Francesco", lo speaker licenziato dal Perugia per un lapsus su Astori© LAPRESSE
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PERUGIA - Chi è senza peccato scagli la prima pietra. È scritto nella Bibbia ma i tifosi del Perugia non hanno avuto neanche bisogno di “scomodare” le sacre scritture per schierarsi dalla parte di Francesco Bircolotti, da quattro anni speaker del Grifo nelle gare casalinghe allo stadio ‘Curi’, che è stato licenziato dalla società al termine di una giornata densa di emozioni, gioia mescolata alle lacrime e rabbia. Per capire di cosa stiamo parlando bisogna tornare allo scorso 6 marzo, giorno in cui i biancorossi di Roberto Breda hanno battuto 2-0 il Brescia davanti al proprio pubblico. Prima del match - come è accaduto in quei giorni su tutti i campi - il ricordo di Davide Astori, capitano della Fiorentina deceduto tra il sabato e la domenica precedenti in un albergo di Udine dove era in ritiro con la Viola. Una tragedia che ha colpito al cuore l’Italia del pallone e non solo e anche il Perugia, come le altre società, aveva previsto un omaggio alla memoria del difensore azzurro. Pianti, brividi e lacrime per i 7.500 presenti e una grande emozione anche per Bircolotti, che in quegli attimi di concitazione ha sbagliato a pronunciare il nome dell’ex azzurro, chiamato “Astolfi” al momento in cui le squadre entravano in campo con una maglia dedicata dal club umbro. Un semplice lapsus per un giornalista stimato e conosciuto in tutta la regione, in passato collaboratore per diverse testate locali, dal Messaggero al Giornale dell’Umbria. Un lapsus ripetuto due volte (e allo stadio non tutto il pubblico ha preso bene la cosa, iniziando a rumoreggiare e a fischiare) ma non poco dopo quando, durante il minuto di raccoglimento immediatamente antecedente al fischio d’inizio l’errore, la parola “Astori” si è finalmente librata nell’atmosfera triste e surreale del Curi.

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Il "TAGLIO" - Un lapsus pagato però caro dallo speaker, che il giorno dopo è stato licenziato dal club. Non direttamente dal presidente Massimiliano Santopadre che, forse ancora nervoso per l’incredibile furto avvenuto negli spogliatoi dei “Grifoni” durante l’intervallo del match della sera prima (sparito anche un orologio di lusso e costosissimo a uno dei calciatori più rappresentativi), ha demandato a un suo collaboratore il compito di “tagliare” Bircolotti, reo di avere commesso un errore troppo grave secondo la società. Non così la pensa però la maggior parte dei tifosi, che nei giorni successivi hanno invaso il profilo Facebook dello speaker per manifestargli tutta la propria solidarietà: «Solo Dio sa quante ca...te ho fatto e detto in momenti di tensione emotiva.... succede..... quello che ha fatto Santopadre a Francesco Bircolotti mi pare oltremodo eccessivo. È sempre un piacere ascoltarlo alla radio o in altri eventi di peruginità..» confessa Carlo, a cui fa eco Barbara: «I lapsus capitano, pur conoscendo benissimo la persona che stiamo nominando (parliamo di un professionista che conosce assai bene ciò di cui parla ed era più che ben informato su Astori) e alle volte, semplicemente, l'emozione può giocare brutti scherzi (siamo umani, per fortuna!)». Poche le voci discordanti e il messaggio che passa è una sorta di “Salvate il soldato Francesco”, un appello a cui sentiamo di unirci e al quale - ne siamo certi - da buon capitano si sarebbe unito anche Astori.

 


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