Correa, l'Atletico Madrid scopre l'erede di Aguero

E' una seconda punta, ha diciannove anni, è argentino e ha trascinato il San Lorenzo alla semifinale della Coppa Libertadores. Ha firmato con il club di Simeone un contratto fino al 2019. Il suo cartellino è costato sette milioni all'Atletico Madrid, che ne ha incassati 175 dal 2007 grazie alle cessioni di Fernando Torres, Aguero, Falcao e Diego Costa.
Stefano Chioffi
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ROMA - Il fiuto per gli affari non è mai mancato. Fernando Torres, Aguero, Falcao e Diego Costa: l’Atletico Madrid movimenta da diverso tempo il mercato degli attaccanti. Una lunga somma di plusvalenze, che il club (tornato campione in Spagna dopo diciotto anni con Diego Simeone in panchina) è riuscito a investire ogni volta con grande sapienza. Fernando Torres era stato ceduto nel 2007 al Liverpool di Rafa Benitez in cambio di quasi trenta milioni di euro. Sergio Aguero ha seguito la stessa rotta verso la Premier League, trovando casa al Manchester City nel 2011: un’operazione da quarantacinque milioni di euro. Falcao è passato al Monaco nella scorsa estate: un affare concluso dal presidente russo Dmitrij Rybolovlev, pronto a esercitare la clausola di rescissione e a versare sessanta milioni di euro nelle casse dell’Atletico Madrid. Un poker di cessioni d’oro completato adesso da Diego Costa, scelto da Mourinho come nuovo centravanti del Chelsea e pagato quaranta milioni da Roman Abramovich.

 

175 MILIONI - Oltre al trionfo nella Liga, il decimo nella sua storia, l’Atletico Madrid può chiudere il cerchio della sua recente gestione finanziaria contando i 175 milioni di euro che hanno fruttato le partenze delle sue punte. E adesso il club del presidente Enrique Cerezo ha già individuato il prossimo talento da valorizzare a livello internazionale. Si chiama Angel Correa, è argentino, ha diciannove anni e arriva dal San Lorenzo. Può diventare l’erede di Aguero: il suo cartellino è costato sette milioni di euro. Ha firmato un contratto per cinque stagioni. II garante dell’operazione è Simeone. Correa è partito domenica sera dall’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires. E lunedì è sbarcato a Madrid, dopo le ore 15, per sottoporsi alle visite mediche presso la clinica “Fremap Las Rozas” e prendere contatti con il suo nuovo club. E’ una seconda punta, veloce e geniale, simile per caratteristiche al “Kun” Aguero. E’ atterrato a Madrid in compagnia del suo amico Facundo. E’ orgoglioso dei paragoni con Aguero, ma non vuole fare promesse. Simeone l’ha portato all’Atletico Madrid facendo leva su due certezze: lo considera adatto al calcio europeo e lo ritiene soprattutto già maturo per affrontare le insidie della Liga e della Champions.

 

LA COPPA LIBERTADORES - Non sarà girato in prestito. L’Atletico Madrid ha bloccato ogni tentativo di alcune società spagnole che si erano fatte avanti. Correa si fermerà in Spagna fino a venerdì. Simeone lo aspetta in ritiro per la metà di luglio. L’attaccante proseguirà la stagione con la maglia del San Lorenzo, che ha raggiunto la semifinale di Coppa Libertadores (la Champions del Sudamerica) e si prepara alla doppia sfida con il Bolivar, che ha eliminato i messicani del Leon negli ottavi e gli argentini del Lanus nei quarti. Il San Lorenzo, che è la squadra di cui è tifoso Papa Francesco, sogna il traguardo della finale, dove potrebbe trovare i paraguaiani del Nacional di Asuncion o gli uruguaiani del Defensor Sporting. Il club rossoblù ha vinto quindici campionati e una Coppa Sudamericana nel 2002. Correa spera di salutare i tifosi del “Nuevo Gasometro” con uno storico successo. Intanto ieri ha conosciuto a Madrid il professor Ortega, preparatore atletico della squadra di Simeone.

 

IL PROFILO - Estro e movenze che ricordano Aguero: Correa vuole stregare il popolo del “Vicente Calderon”. E’ alto un metro e 74, è nato a Rosario il 9 marzo del 1995, ha giocato in totale (tra campionato e coppe) cinquantasette partite con il San Lorenzo e ha segnato dodici gol, firmando anche diciassette assist. Ha debuttato il 13 aprile del 2013 contro il Racing Club di Avellaneda (1-4). L’allenatore era Juan Antonio Pizzi, che ha lasciato il club rossoblù nello scorso dicembre dopo aver vinto il “Torneo Inicial” e ora guida il Valencia. Correa ha segnato il primo gol l’11 maggio del 2013 al Boca Juniors di Carlos Bianchi (3-0). Svelto e sfrontato, può giostrare in ogni posizione alle spalle del centravanti nel 4-2-3-1 di Simeone. Dopo aver lavorato con Pizzi, ha proseguito l’avventura nel San Lorenzo con il tecnico Edgardo Bauza.


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