Cristoforo, il Siviglia trova in casa l’erede dell’interista Banega

Il centrocampista uruguaiano, 22 anni, ex Peñarol, è stato scoperto dal club spagnolo nel 2013. Pressing e geometrie: è molto stimato dal tecnico Emery, che gli ha dato spazio in questa stagione. Il Siviglia può centrare la terza finale consecutiva in Europa League (vinta già dal club spagnolo nel 2014 e nel 2015) e si è qualificato con il Barcellona per l'ultimo atto della Coppa del Re, in programma il 21 maggio.
Cristoforo, il Siviglia trova in casa l’erede dell’interista Banega
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Risultati prodigiosi senza l’aiuto di grandi investitori: anche all’estero suscita ammirazione la crescita dell’Atletico Madrid, governato in modo magistrale da Diego Simeone e in corsa per eliminare il Bayern Monaco di Pep Guardiola dalla Champions. Ma non è l’unico modello sportivo e finanziario del calcio spagnolo, in contrasto con i fatturati di Real e Barcellona: l’altro è rappresentato dal Siviglia, che prenota la terza finale consecutiva in Europa League, dopo averne già vinte due di fila con il tecnico Unai Enery nel 2014 e nel 2015. Il Siviglia ha ceduto prima Ivan Rakitic al Barça e poi Carlos Bacca al Milan, ma non è scivolato nelle retrovie: il pareggio in trasferta (2-2) contro lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu accende la fantasia dei tifosi del Siviglia in vista della sfida di ritorno, in programma giovedì prossimo (ore 21.05) allo stadio “Sanchez-Pizjuan”. 

LE PLUSVALENZE - Le cessioni a peso d’oro rientrano comunque nella tradizione del club andaluso, che ha concluso tanti ottimi affari, oltre a Rakitic e a Bacca: da Sergio Ramos a Dani Alves, da Geoffrey Kondogbia ad Alvaro Negredo, da Seydou Keita ad Aleix Vidal, da Julio Baptista a Gary Vidal, da Adriano a Martin Caceres, da Luis Fabiano ad Alberto Moreno.  Il Siviglia di Emery, 44 anni, contratto fino al 2017, fedelissimo del 4-2-3-1, inseguito in passato dal Milan e dal Napoli, sta facendo tendenza a livello europeo proprio come l’Atletico Madrid. Vola in Europa League e ha già centrato l’ingresso alla finale di Coppa del Re: il 21 maggio affronterà il Barcellona al “Bernabeu”. A pilotare il Siviglia è il presidente José Castro Carmona, eletto il 9 dicembre del 2013. E’ un costruttore, controlla sedici agenzie immobiliari e vanta una serie di partecipazioni anche in alcune attività imprenditoriali in America Latina. Ha creato un forte legame con Emery, al quale ha concesso carta bianca nell’impostazione del mercato e della squadra. E neppure la partenza imminente dell’argentino Ever Banega (1988), che si è promesso da tempo all’Inter, stravolgerà i piani futuri del Siviglia, trascinato in questa stagione dall’attaccante francese Kevin Gameiro, classe 1987, ex Paris Saint Germain e Lorient, ventisei gol finora tra campionato e coppe. 

L’URUGUAIANO - L’erede del regista è già in casa: l’idea di Emery è quella di puntare in prospettiva sull’uruguaiano Sebastian Cristoforo, ventidue anni, scoperto nel Peñarol e portato in Spagna nel 2013, cresciuto nel vivaio biancorosso: diciotto presenze in questo campionato, sei gare in Coppa del Re e quattro in Europa League. Un’alternativa, per il momento, nelle gerarchie di Emery, ma la strada è tracciata. Ha lo stesso fisico di Banega, è alto un metro e 75, pesa 71 chili: pressing e geometrie, anche se è più portato alla fase di filtro rispetto all’ex gioiello del Boca Juniors. Un centrocampista completo, che ha firmato un contratto fino al 2018. E’ nato a Montevideo il 23 agosto del 1993, ha origini italiane e dispone del doppio passaporto. Nella scorsa stagione era rimasto fermo a causa di una lesione ai legamenti del ginocchio sinistro. E’ considerato uno dei talenti più interessanti del calcio uruguaiano: ha debuttato a diciassette anni con la maglia del Peñarol, allenato in quel periodo da Diego Aguirre, durante la gara di campionato pareggiata (2-2) con il Central Español: era il 29 maggio del 2011. Emery lo stima, lo considera un jolly: mediano, ma anche regista, una pedina con le caratteristiche ideali per il 4-2-3-1.


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