Süle, i grandi club lanciano l’assalto al difensore dell’Hoffenheim

E' un centrale, ha 21 anni, viene paragonato a Hummels, ha già debuttato nella nazionale tedesca di Löw e sabato scorso ha regalato al suo club la quinta vittoria consecutiva in Bundesliga. E ora si prepara a sfidare il Bayern Monaco
Süle, i grandi club lanciano l’assalto al difensore dell’Hoffenheim© Bongarts/Getty Images
Stefano Chioffi
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ROMA - Julian Nagelsmann ha ancora la faccia e l’età da studente universitario, ma a ventinove anni ha già in tasca un contratto triennale da allenatore in Bundesliga ed è un collega di Carlo Ancelotti, il grande capo del Bayern Monaco. E’ il tecnico dell’Hoffenheim, terzo in classifica con diciannove punti in nove giornate, e può vantare un piccolo primato: è il manager più giovane a livello europeo, tra i campionati di prima fascia. Giocava nel ruolo di difensore centrale, però aveva dovuto lasciare presto - a ventuno anni - a causa di una serie di infortuni al ginocchio sinistro. E così si è messo a studiare amministrazione, finanza e marketing, prima di iscriversi a scienze motorie. I libri, certo, ma anche gli schemi e la tattica, perché dal mondo del pallone non si è mai voluto staccare. Assistente nell’Augsburg di Thomas Tuchel (attuale allenatore del Borussia Dortmund), poi la panchina nelle giovanili del Monaco 1860 e dell’Hoffenheim, che ha deciso di promuoverlo - lo scorso 10 febbraio - per sostituire l’olandese Huub Stevens, costretto a dimettersi per problemi di salute.

LA SCOPERTA - Nagelsmann ha firmato prima una salvezza in rimonta in condizioni molto complicate: ventitré punti in quattordici partite per centrare l’obiettivo. Una favola che sta proseguendo in questa stagione, tra elogi e complimenti: l’Hoffenheim è ancora imbattuto, come il Bayer Monaco e il neopromosso RasenBallsport Lipsia. Quattro pareggi nelle prime quattro giornate e cinque vittorie consecutive contro lo Schalke 04 (2-1), l’Ingolstadt (2-1), il Friburgo (2-1), il Bayer Leverkusen (3-0) e l’Hertha Berlino (1-0). In Germania, Nalgelsmann è stato ribattezzato “il piccolo Mourinho”: anche il portoghese, infatti, aveva cominciato ad allenare prima dei trent’anni.

L’ALTERNANZA - La sua modernità nasce anche dalla sua predisposizione a cambiare spesso il modulo. Difesa a quattro, con tre centrocampisti e un tridente classico. Ma anche il 3-5-2, con i due esterni - a destra il ceco Pavel Kaderabek (1992) e a sinistra lo svizzero Steven Zuber (1991) - che hanno il compito di coprire le due fasce. Neppure la cessione in estate del centravanti Kevin Volland, ventitré anni, il pezzo pregiato, preso dal Bayer Leverkusen per venti milioni di euro, ha un po’ frenato l’Hoffenheim, che ha speso poco più della metà di quei soldi per riscattare dal Leicester City l’attaccante croato Andrej Kramaric (1991, tre gol e cinque assist in Bundesliga) e per assicurarsi Sandro Wagner (1987, quattordici reti nel campionato passato con la maglia del Darmstadt).

LA DIFESA TEDESCA - Nagelsmann ha costruito una squadra concreta, robusta, che non si smarrisce nei momenti di difficoltà: diciassette gol realizzati, dieci subiti e sabato prossimo l’appuntamento in casa del Bayern Monaco. Un esame per la difesa, formata da tutti giocatori tedeschi: davanti al portiere Oliver Baumann (1990) si muovono, in una linea a tre, da destra a sinistra, Kevin Vogt (1991), Benjamin Hübner (1989) e Niklas Süle (1995). E proprio quest’ultimo, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio con la Germania (battuta in finale dal Brasile di Neymar, Gabigol e Felipe Anderson), ha regalato all’Hoffenheim il quinto successo di fila con un colpo di testa, la sua specialità. Süle ha ventuno anni, è nato il 3 settembre del 1995 a Francoforte, è alto un metro e 95, pesa 88 chili. Il suo modello è Mats Hummels. Forza atletica, grande concentrazione, tackle, anticipo. 

IL PROCURATORE - Ha un contratto fino al 2019 e il suo procuratore è Karlheinz Förster, ex difensore, campione del mondo nel 1990 in Italia con la Germania Ovest, guidata dal ct Franz Beckenbauer. Süle è già entrato nei piani dei grandi club: lo segue il Bayern, piace al Manchester City e all’Arsenal. Joachim Löw lo ha fatto esordire in nazionale, il 31 agosto del 2016, in occasione della gara vinta per 2-0 con la Finlandia, primo impegno per le qualificazioni al Mondiale del 2018 in Russia. Süle è stato inserito nel blocco dei titolari, in una difesa a tre con Joshua Kimmich (1995) e Shkodran Mustafi (1992, ex Sampdoria e ora all’Arsenal). 


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