Reynoso, il Boca Juniors cerca l’erede di Riquelme

Trequartista, 22 anni, argentino, è arrivato alla fine di gennaio dal Talleres. Mancini lo stava portando allo Zenit.
Reynoso, il Boca Juniors cerca l’erede di Riquelme
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Da bambino ha conosciuto subito gli ostacoli e le salite: infanzia complicata, a Cordoba, nel “barrio Chino”, quartiere ostaggio della criminalità. Ha evitato trappole e insidie, il pericolo di qualche amicizia sbagliata, come ha raccontato spesso nelle sue interviste. Il pallone è stato il grande alleato di Emanuel Reynoso, che ora viene chiamato “el rey” (il re) e gioca nel Boca Juniors, pronto a ipotecare il terzo titolo nelle ultime quattro stagioni. Dalla povertà al fascino della “Bombonera”, dal calcio di strada agli assist per Carlitos Tevez, dal Talleres al sogno di diventare l’erede di un monumento come Juan Roman Riquelme e al palcoscenico della Coppa Libertadores. Reynoso è un trequartista: inventa dribbling e magie. Ha ventidue anni, è mancino e sfrontato, in campo cerca il lampo, il numero da artista: una gioventù piena di disagi gli ha insegnato ad affrontare ogni esame senza freni e condizionamenti. A Cordoba, nel “barrio Chino”, hanno cominciato a chiamarlo da piccolo con il diminutivo di “Bebelo”. Nel Talleres, per la sua tecnica raffinata, lo hanno ribattezzato più avanti “el rey”. 

LA FESTA - Ha fatto innamorare il Boca Juniors e il popolo della “Bombonera” poco più di un anno fa: era il 19 marzo del 2017: un gol e un assist a Victorio Ramis per battere gli “xeneizes” (2-1) e stregare l’allenatore Guillermo Barros Schelotto, che era stato appena ingaggiato dal presidente Daniel Angelici al posto di Rodolfo Arruabarrena. Il Boca Juniors ha acquistato Reynoso lo scorso 26 gennaio: ha speso un milione e mezzo di dollari per chiudere la trattativa con il Talleres, che ha ottenuto in cambio anche il prestito di Alexis Messidoro e la metà dei cartellini di Juan Komar, Alejandro Maciel e Andres Cubas (attualmente al Defensa y Justicia).

IL RICORDO - Il “futebol” gli ha permesso di uscire dal tunnel, di cambiare vita, di aiutare la sua famiglia anche a livello economico. Ma quattro anni fa, nel marzo del 2014, la favola di Reynoso avrebbe potuto prendere una piega sbagliata: due ladri tentarono di rubargli una moto a Cordoba e lo ferirono al ginocchio sinistro con un colpo di pistola. Fu operato, rimase fermo per sette mesi, tornando in campo il 15 ottobre contro l’Alvarado nel torneo “Federal A”. Emanuel Reynoso ha firmato con il Boca Juniors un contratto fino al 31 dicembre del 2021.  

LO ZENIT - E’ cresciuto nel settore giovanile del Talleres, dove ha trovato nel tecnico Frank Dario Kudelka il suo grande estimatore, pronto a lanciarlo in “Primera Division”. In estate aveva sfiorato il trasferimento allo Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini. Reynoso è nato a Cordoba il 16 novembre del 1995. E’ alto un metro e 76, pesa 68 chili, ha debuttato nel Boca Juniors il 19 febbraio, è partito dalla panchina e ha giocato ventotto minuti al posto di Julio Buffarini: 1-0 (gol di Carlos Tevez) sul campo del Banfield. Trentanove presenze, due gol e tre assist in “Primera Division”. Indossa la maglia numero 30 e si prepara a vincere la “Superliga” con la squadra di Guillermo Barros Schelotto: il Boca, dopo ventuno giornate, è in testa alla classifica e ha nove punti di vantaggio sul Talleres, sconfitto domenica nello scontro diretto per 2-1 con i gol di Walter Bou e Pablo Perez.


© RIPRODUZIONE RISERVATA