Rony Lopes, dal City di Mancini ai 15 gol nel Monaco

E' un'ala, ha 22 anni, è nato in Brasile ma è cresciuto in Portogallo: dal debutto in Coppa d'Inghilterra con l'attuale ct dell'Italia alla scalata nel club francese
Rony Lopes, dal City di Mancini ai 15 gol nel Monaco
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - E’ stato Jorge Mendes, il mago dei procuratori, a consigliare Rony Lopes a Dmitrij Rybolovlev, proprietario del Monaco, 51 anni, russo, un patrimonio netto di 6,7 miliardi di dollari e un divorzio dalle cifre stellari che ha dominato le copertine delle riviste di gossip. Decisiva la regia di Mendes, il manager di Cristiano Ronaldo e José Mourinho: sua l’idea di portare nel Principato Rony Lopes, che da bambino veniva considerato nella “cantera” del Benfica un piccolo fenomeno. Ala da 4-3-3, fantasia e dribbling, tecnica deliziosa, numeri da artista, cambi di direzione, spettacolo sulla fascia. Brasiliano di nascita, ma portoghese di passaporto: a quattro anni ha lasciato Belem per emigrare a Lisbona con la famiglia. Il Benfica lo ha perso per un milione, il prezzo del premio di valorizzazione che gli era stato riconosciuto dal Manchester City. Già, perché il primo a puntare su questo attaccante esterno era stato il City nel 2011, quando il tecnico era Roberto Mancini e Rony Lopes aveva sedici anni. 

L’INVESTIMENTO - Jorge Mendes, consulente e consigliere di Rybolovlev, lo ha guidato verso il Monaco nel 2015, suggerendo all’imprenditore di Perm' di spendere dodici milioni. Soldi destinati a moltiplicarsi, in base alle logiche imprenditoriali di un club che si è ormai specializzato in plusvalenze. E l’ultima è stata realizzata alla metà di giugno con il passaggio di Thomas Lemar (classe 1995) all’Atletico Madrid per settanta milioni. Rony Lopes fa parte della grande gioielleria del Monaco, che ha deciso però di tenerlo almeno fino al 2019. Asta chiusa, a patto che non arrivi all’improvviso una proposta indecente.

MANCINI E IL WATFORD - Marcos Paulo Mesquita Lopes, questo il suo nome completo, ha ventidue anni, è nato in Brasile, a Belem (capitale dello Stato del Pará), il 28 dicembre del 1995, è alto un metro e 74, pesa 70 chili, è mancino, ma viene schierato quasi sempre sul lato destro. E’ ancora legato a Mancini, che lo fece esordire in Coppa d’Inghilterra il 5 gennaio del 2013: due minuti e un gol al Watford (2-0). Era il City di Tevez e Dzeko. In passato ha giocato in prestito al Lille. Dalla scorsa estate ha cominciato la sua scalata nel Monaco: Leonardo Jardim lo giudica perfetto per il suo 4-3-3, anche perché Rony Lopes ha imparato a pedalare anche per i compagni. Colpi geniali e disponibilità da gregario. Lampi, ma niente anarchia. Quindici gol e sette assist nel campionato passato: trentotto presenze, trentadue da titolare, due doppiette (al Tolosa e al Troyes), un girone di ritorno da protagonista (tredici reti). 

IL NODO - Ha un contratto fino al 2020, ma il Monaco sta già lavorando per prolungare l’accordo. Rony Lopes è pronto a ritagliarsi uno spazio nella nazionale portoghese di Fernando Santos, che lo ha fatto debuttare il 14 novembre del 2017 nell’amichevole con gli Stati Uniti (1-1): nove minuti in campo al posto di Gonçalo Guedes, scuola Benfica, rientrato ora al Paris Saint Germain dopo il prestito al Valencia.


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