Wagué, orgoglio del Senegal: dall’Eupen al Barcellona

E' un terzino destro, ha 19 anni, ha partecipato al Mondiale e ha segnato un gol al Giappone. Ha giocato in Qatar e in Belgio, ora è stato acquistato dal club catalano per quattro milioni e mezzo: farà parte della squadra B.
Wagué, orgoglio del Senegal: dall’Eupen al Barcellona
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - E’ una storia da romanzo, quella di Moussa Wagué, cresciuto da bambino in un villaggio alla periferia di Bignona, quasi trentamila abitanti, in Senegal. Dalle partite di quartiere sulla terra battuta, che si giocavano dentro nuvole di polvere, alla maglia del Barcellona, 25 titoli nella Liga e 5 Champions/Coppe dei Campioni, che lo ha appena acquistato per quattro milioni e mezzo di euro. Wagué ha superato ostacoli e pregiudizi, seguendo l’orgoglio e l’ostinazione, prima di entrare nel salotto del Camp Nou e di Leo Messi. Ha dato subito un indirizzo alla sua gioventù: ha lasciato presto Bignona e il Senegal, ha preso l’aereo per il Qatar, ha continuato a nutrire il suo sogno nell’Aspire Academy: tappa decisiva, una vetrina che gli ha permesso di finire sul quaderno degli osservatori dell’Eupen e di trasferirsi in Belgio a diciassette anni. 

IL MONDIALE - Terzino destro da linea a quattro: corsa, blitz sulla fascia, agilità, dinamismo, cross. Wagué si è fatto largo: serietà, applicazione, il college, la scuola, gli allenamenti, la fase di addestramento, il primo contratto da professionista. E alla fine, adesso, sta cominciando a tradurre quei sacrifici in soddisfazioni. Wagué si è distinto durante il Mondiale in Russia: è uno dei giovani più interessanti e promettenti di una nazionale (guidata dal ct Aliou Cissé) che si è fatta ammirare per i buoni meccanismi di gioco, per la sua solidità, per la sua organizzazione, anche se è rimasta fuori dagli ottavi a causa di un regolamento che premiava - in caso di parità di punti - la seconda in classifica con meno cartellini gialli e rossi. Una vittoria (contro la Polonia), un pareggio (con il Giappone) e una sconfitta (con la Colombia). Quattro punti in tre giornate non sono bastati, perché il Giappone - in base al criterio legato alla disciplina - si è piazzato alle spalle della Colombia di Falcao e James Rodriguez.

L’OCCASIONE - Il calcio gli ha cambiato la vita. Wagué aiuta a livello economico la sua famiglia e i suoi parenti. Spinge, partecipa all’azione, ma cura nei dettagli anche la fase difensiva. Un esterno da linea a quattro. E’ alto un metro e 77, pesa 70 chili, ha diciannove anni, è nato il 4 ottobre del 1998. Ha già giocato tredici partite con il Senegal e ha segnato un gol al Mondiale contro il Giappone (2-2). Ha firmato un contratto per cinque stagioni (fino al 2023) con il Barcellona, che lo girerà alla squadra B, allenata da Francisco Javier Garcia Pimienta e pronta a esordire in “Segunda Division” il 26 agosto in trasferta contro l’Alcoyano.


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