Mario Hermoso, l’idea del Real Madrid per la difesa

E' un centrale, ha 23 anni, gioca nell'Espanyol e il ct Luis Enrique lo ha fatto esordire nella nazionale spagnola. Interessa al club di Perez, che sta chiudendo il suo peggiore girone d'andata: quinto posto, 30 punti in 18 giornate, come nella stagione 2005-06.
Mario Hermoso, l’idea del Real Madrid per la difesa
Stefano Chioffi
2 min

ROMA - Dopo la classica pañolada (la protesta dei tifosi con i fazzoletti bianchi al Bernabeu), anche gli almanacchi della Liga certificano la crisi del Real Madrid. Trenta punti in 18 giornate, quinto posto e due allenatori (Julen Lopetegui e Santiago Solari) per una squadra diventata un complicato rebus: dal girone d’andata del 2005-06 non faceva registrare un rendimento così deludente. In quella prima parte della stagione, come stavolta, nonostante Zidane e Ronaldo, Casillas e Roberto Carlos, il Real era precipitato in classifica e aveva cambiato due tecnici: il brasiliano Vanderlei Luxemburgo e Juan Ramon Lopez Caro. Il presidente Florentino Perez spera che la Champions restituisca al Real la scintilla giusta. Il sogno è quello di vincere la quarta Coppa dei Campioni di fila. Ma senza Cristiano Ronaldo e Zidane, i “blancos” hanno già perso nove partite dal mese di agosto tra Liga e coppe.

L’ATTESA DI MOU - Negli ottavi c’è l’Ajax (andata il 13 febbraio ad Amsterdam), rilanciato dall’allenatore olandese Erik Ten Hag. José Mourinho è la carta segreta di Perez: l’idea di un matrimonio bis è legata ai risultati di gennaio, esami decisivi in vista della Champions. Il portoghese è libero, ha trovato l’accordo per rescindere il contratto con il Manchester United, è stato liquidato con diciassette milioni di sterline. Perez tiene in caldo la candidatura di Mourinho e riflette anche sulla possibilità di tornare sul mercato.

L’OBIETTIVO - La difesa non convince: piace Mario Hermoso, centrale dell’Espanyol, ha 23 anni, è una delle grandi novità di questo campionato. Il 18 novembre ha esordito da titolare nella nazionale spagnola di Luis Enrique contro la Bosnia (1-0). Costa venti milioni di euro, giocava nei baby del Real Madrid e poi nel Castilla, storica filiale dei “blancos”. Nel 2017 è arrivato gratis all’Espanyol, da svincolato. E’ mancino, è alto un metro e 84, è nato il 18 giugno del 1995 a Madrid, ha un contratto in scadenza nel 2020. Quattordici presenze e due gol (al Celta Vigo e all’Eibar) nella Liga dal 18 agosto, 1260 minuti in campo, quattro cartellini gialli, sta recuperando da un infortunio (stiramento del legamento collaterale del ginocchio destro) riportato in allenamento all’inizio di dicembre. Il Real può definire l’operazione a gennaio o rinviare l’acquisto in estate, superando la concorrenza dell’Arsenal, che si è mosso seguendo i consigli di Unai Emery.


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